Anche la Var ha un prezzo. E, per il nostro calcio impoverito, ¨¨ troppo elevato perch¨¦ possa essere pagato sempre, ogni settimana, in tutte le partite. Occorre risparmiare, quindi bisogna tagliare i costi: alcuni incontri di Serie A vengono ripresi da 18 telecamere, altri da 16, i meno importanti da 12. Cos¨¬ facendo, la Lega risparmia dai 10 ai 20 mila euro a gara. Pochi per un mondo miliardario come quello del pallone? Mica vero. Moltiplicate quelle migliaia di euro per sei, sette o otto partite per ogni giornata, e poi per i 38 turni di campionato, e vedrete che verr¨¤ fuori una bella somma. Considerate le oggettive difficolt¨¤ economiche delle nostre societ¨¤, che ormai devono stare attente anche agli spiccioli, la riduzione dei costi diventa preziosa. Anche per la Var.
IL COMMENTO
Anche la Var ha un prezzo (troppo alto): la Juve perde due punti per lo scudetto
Bisogna tagliare i costi: alcuni incontri di Serie A vengono ripresi da 18 telecamere, altri da 16, i meno importanti da 12. Cos¨¬ facendo, la Lega risparmia dai 10 ai 20 mila euro a gara
L'amarezza
¡ªChe la Var abbia un prezzo, e che questo possa incidere sulla regolarit¨¤ del campionato, lo abbiamo appreso con amarezza in una notte torinese piena di caos, al culmine di una partita che la Juve avrebbe meritato di perdere ma che - regolamento alla mano - avrebbe dovuto vincere. Ormai ¨¨ acclarato: il gol segnato da Milik alla Salernitana mentre il recupero si stava esaurendo era, a tutti gli effetti, regolare. Non ¨¨ una questione di interpretazione, come poteva sembrare a caldo, quando il dibattito verteva sul tentativo di intervento aereo da parte di Bonucci: lo juventino incide sull’azione oppure no? Per Banti, il Var, quel movimento del difensore meritava di essere punito; il giovane arbitro Marcenaro, che inizialmente aveva convalidato la rete, si era fatto convincere dal collega in un istante e aveva annullato. I dubbi sarebbero comunque rimasti. Li ha cancellati una foto galeotta, un fermo immagine entrato nelle tv (e negli smartphone) di chiunque pochi minuti dopo la gara, finita sul 2-2 anzich¨¦ sul 3-2: Candreva, vicino alla bandierina del calcio d’angolo, teneva in gioco Bonucci.
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Chi ha sbagliato?
¡ªCaccia al colpevole, immediata. Il Var Banti? Non aveva a disposizione l’immagine fatale: arrivava da una telecamera tattica, non utilizzata e non utilizzabile per la moviola sul campo (semmai poteva essere meno precipitoso nel richiamare Marcenaro all’on field review). L’arbitro? Meno che mai: impossibile che fosse lui a notare Candreva, nascosto l¨¤ in un angolo del campo. Il guardalinee? Aveva convalidato la rete, dalla sua visuale Bonucci era in posizione regolare; quando la rete ¨¨ stata annullata, non immaginava nemmeno lontanamente che le telecamere non avessero tenuto conto del giocatore della Salernitana. Tra gli indiziati, perfino qualche cameraman. La realt¨¤ ¨¨ diversa: bench¨¦ giocasse la Juve, e quindi la partita fosse a tutti gli effetti seguitissima, era stata ritenuta di categoria C, quindi ripresa dal numero pi¨´ esiguo possibile di telecamere: appena 12. Una questione di costi, insomma.
Un problema italiano
¡ª? un problema molto italiano, quello dei conti economici: in Premier, ad esempio, nemmeno ci pensano a risparmiare; non lo fanno per calciatori di dubbio valore, figuriamoci per la Var. Rimane comunque incredibile che in un campionato di vertice come il nostro possa accadere ci¨° che ¨¨ capitato domenica a Torino. Un episodio che incide, ovviamente, sulla classifica di Juve e Salernitana. E se i bianconeri dovessero perdere lo scudetto o la Champions per due punti, con chi potrebbero prendersela? Attaccare la classe arbitrale dopo un insuccesso, un obiettivo fallito, ¨¨ una moda nota e antica del nostro calcio. Stavolta si dovrebbe cambiare bersaglio: non arbitri e Var, ma le telecamere che non ci sono. Non c’¨¨ mai stato un colpevole pi¨´ originale. Per cercare di risolvere definitivamente il problema, la Lega introdurr¨¤ presto, prestissimo il fuorigioco semiautomatico: la Serie A sar¨¤ la prima nel mondo a farne uso. Un passo avanti, un modo per rendere determinate decisioni sempre pi¨´ oggettive (ma in certe situazioni il giudizio degli arbitri rester¨¤ indispensabile). A quel punto non ci dovrebbe pi¨´ essere il rischio che un Candreva si nasconda beffardo vicino alla bandierina del corner.
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