0-1 al maradona
Napoli, che botta: la Lazio manda l'Atalanta in testa da sola. A casa Conte decide Isaksen
Bene, bravo (Baroni), bis: repetita juvant, dicevano, e la Lazio impiega tre giorni per regalarsi un¡¯altra nottata da favola. Dopo aver buttato fuori il Napoli dalla Coppa Italia, gioved¨¬ all'Olimpico, ma al "Maradona" e lo fa ruzzolare dal primo al secondo posto (con l¡¯Inter, terzo, che deve recuperare una partita) e manda in crisi Conte, alla sua seconda sconfitta interna, dopo lo 0-3 subito dall¡¯Atalanta, la nuova capolista. Segna Isaksen al 34' della ripresa, lo fa in contropiede contro una squadra sbilanciata e con la complicit¨¤ di Olivera, che sbaglia diagonale e copertura: per¨° il danese ci mette del suo, con una rasoiata secca, perfida e deliziosa (deviata dall'uruguayano) che esalta una squadra, la Lazio, capace di giocarsela senza paura. La Lazio non ¨¨ pi¨´ una sorpresa, lo sta dimostrando con quella autorevolezza che sa di grande: perde Romagnoli (per infortunio), vede spegnersi Castellanos (giallo che gli far¨¤ saltare l'Inter) ma procede secondo scelte rispettabilissime, anzi lodevoli. La Lazio di Baroni difende ma sa attaccare e quando lo fa, lascia sulla carne altrui i segni.
rivoluzione
¡ª ?E dunque: le stesse squadre, per¨° diverse rispetto a gioved¨¬ sera. Conte espone i suoi undici gioielli, quelli che lo hanno portato in testa (prima della gara); Baroni ha nove facce nuove: non ¨¨ poco a pensarci bene ma gli basteranno, dir¨¤ il campo.?? una gara che sa di altro, ovviamente, non si stappa ma non annoia, vive su lampi ma anche su organizzazioni, soprattutto quella difensiva della Lazio che vacilla solo due volte: in apertura (3') sulla girata di McTominay, dopo spumeggiante azione Di Lorenzo-Politano, sulla quale Provedel mette le mani; poi alla fine del primo tempo (47'), quando la punizione di Kvara per poco...In mezzo c¡¯¨¨ un po¡¯ di Napoli e tantissima Lazio, che sa coprirsi con padronanza, personalit¨¤ ed una discreta faccia tosta (20'): il sinistro a giro di Isaksen andrebbe nell¡¯angolo lontano, se non ci arrivasse un Meret prodigioso. Poi, sono sfide incrociate: Di Lorenzo con Zaccagni, Dia che fa ombra a Lobotka, Politano e il rientrante Tavares, Guendouzi con McTominay e Dele-Bashiru con Anguissa; Marusic con Kvara e i centravanti abbandonati al loro identico destino. Succede!
aree vuote
¡ª ?Bisognerebbe riempire le due aree di rigore e non ¨¨ semplice e allora c¡¯¨¨ chi prova dalla distanza, per esempio Dele-Bashiru che al 7' della ripresa fa tremare la traversa e il Maradona con una sassata terrificante. La Lazio deve rinunciare a Romagnoli (problemi ad un ginocchio), il Napoli a qualche speranza di andarsene di nuovo in testa perch¨¦ Anguissa (27') di testa bacia il palo esterno e pu¨° imprecare al vento o alla pioggia che non ha abbandonato per un attimo la serata. Ma non ¨¨ l'acqua a spegnere la fiamma azzurra in vetta alla classifica e definitivamente, ad undici dal termine: il Napoli se ne va a zonzo tutto scoperto, la Lazio esce con il palleggio, si appoggia a Noslin, che delicatamente arriva a destra sul lanciatissimo Isaksen. Olivera non sa che fare, non copre e non interviene e quel pallone sa di felicit¨¤ per la Lazio (quinta a 31 punti con la Fiorentina e con l¡¯Inter) e per l¡¯Atalanta: pazza (i)Dea si pu¨° dire adesso.
? RIPRODUZIONE RISERVATA