Cairo: "Ci vogliono misure 'cinesi', molto pi¨´ dure di quelle prese fino a oggi"

"Della situazione del calcio non parlo, ¨¨ importante per me, ma lo ¨¨ molto di pi¨´ l'Italia: e mi preme dire che l'emergenza per il coronavirus mi ha convinto che qui ci vogliono misure 'cinesi', molto pi¨´ dure di quelle prese fino a oggi". Lo ha detto Urbano Cairo, presidente del Torino, all'agenzia Ansa.

numeri drammatici

"Ho sentito la conferenza di Brusaferro (presidente dell'Istituto superiore di sanit¨¤, ndr) che onestamente dice di non sapere quando arriver¨¤ il picco - continua Cairo -. Cos¨¬, se ci si limita a fare una proiezione del raddoppio ogni 4 giorni, in due settimane i malati saranno 50 mila, e 400 mila a fine mese: e allora per evitarlo dobbiamo tenere la gente barricata in casa per 2 o 3 settimane". E poi ancora: "Oggi non serve a nulla essere ottimisti, ma si deve essere realisti, anche pessimisti visto che non sappiamo quando ci sar¨¤ il picco per evitare un disastro sociale e poi economico. Occorre stare tutti chiusi in casa. D'altra parte, se la proiezione del raddoppio ogni 4 giorni ci porta a 371 mila ammalati il 31 marzo, vuol dire che con il tasso di mortalit¨¤ confermato al 5 per cento, sono 18 mila morti: una cosa epocale. Ecco perch¨¦ ci vuole la misura draconiana di imporre a tutti nelle zone rosse e in quelle colpite di stare a casa e non muoversi, c'¨¨ un tema di salute nazionale. Insomma marzo tutti in casa, per poi ripartire velocemente". Cairo individua per¨° nella situazione anche un aspetto positivo. "Beh - spiega - mi pare che in Veneto in qualche modo abbiano trovato misure efficaci. Negli ultimi quattro giorni non c'¨¨ stato raddoppio ma un incremento molto pi¨´ contenuto. Ma quando vedi invece in altri luoghi la gente per strada che non si rende conto, capisci che un allarme va dato".