Giudizi affrettati, ma anche poca memoria. Calcio sulle montagne russe: Dybala, Leao e le riserve del Napoli
Il calcio vissuto sulle montagne russe . Basta una partita, un gol, un derby vinto e i giudizi di tifosi, ambiente e critica cambiano ¡°da cosi a cos¨¬¡±. Tutto si dimentica, tutto si perdona, tutto ricomincia. Mutano i giudizi, le prospettive, il futuro: chi aveva le valigie pronte deve restare o ¨¨ addirittura pronto a firmare il rinnovo, chi veniva fischiato ora ¨¨ acclamato, chi era accusato di scarso impegno e rendimento scadente torna ad essere un fuoriclasse imprescindibile. Poteri di un calcio con la memoria corta che vive di giudizi tranchant (a volte affrettati) e poi li dimentica in fretta per il suo bisogno costante di eroi.?
derby
¡ª ?Tanti gli esempi recenti a partire dai protagonisti dei due derby, di campionato e Supercoppa. A Roma per tante settimane Lorenzo Pellegrini ¨¨ stato fischiato per le tante prestazioni deludenti, considerato un traditore di allenatori (una grande sciocchezza...), invitato ad andarsene e non degno di vestire la fascia di capitano che fu di Totti e De Rossi. Lo stesso Ranieri lo ha tenuto spesso in panchina perch¨¦ non lo vedeva sereno e in grado di reggere l¡¯impatto emotivo. Da l¨¬ le voci di mercato, l¡¯interessamento di alcune squadre o la possibilit¨¤ per la Roma di inserirlo come contropartita liberandosi del lauto ingaggi (circa sei milioni). Storia d¡¯amore al capolinea. Poi Ranieri a sorpresa lo rilancia nel derby: Lorenzo, romano e romanista segna un 1-0 da favola e a fine partita lo ritroviamo osannato sotto la Sud. Il giorno dopo si scrive gi¨¤ che ¨¨ fuori dal mercato e pronto a rinnovare.
joya
¡ª ?Capitolo Dybala: fragile, con un ingaggio monstre, spesso in infermeria, accusato di malanni quasi immaginari, ecc ecc. Il suo rinnovo automatico al raggiungimento di un certo numero di presenze ¨¨ stato per mesi la spada di Damocle sulla testa del club e di almeno due tecnici (De Rossi e Juric). Tre partite di fila buone, uno stato di forma tornato accettabile e Paulo ¨¨ tornato imprescindibile per il futuro. Stesso discorso per Leo Paredes, uscito dai radar per mesi e accusato di pensare gi¨¤ a un futuro al Boca: in poche partite si ¨¨ ripreso tutto. E al Milan? Che l¡¯impatto di Conceicao nello spogliatoio sia stato forte nessun dubbio. Ma possono essere stati pochi giorni con lui a risvegliare campioni fino ad oggi dormienti??
milanisti
¡ª ?Da Theo a Leao, sono bastati un gol e un po¡¯ di grinta da parte di uno e finalmente un tempo da top player dell¡¯altro per mettere da parte mesi deludenti e comportamenti non certo irreprensibili. Che Leao abbia colpi da campione si sa: peccato che con Fonseca li abbia fatti vedere solo contro il Real Madrid. Non sono stati gli schemi di Conceicao a farlo brillare con l¡¯Inter: ha solo deciso di giocare come sa. Ma se il Milan (con due gare in meno) ¨¨ a 17 punti dal Napoli, la colpa non ¨¨ stata solo di Fonseca, ma anche degli stessi giocatori che oggi vengono ripresentati come eroi. E chiudiamo col Napoli: da Raspadori a Spinazzola a Juan Jesus, panchinari per mesi non ritenuti all¡¯altezza di sostituire i titolari e pronti a partire. Ma il gol di Raspa col Venezia e le belle prestazioni di Firenze hanno gi¨¤ fatto cambiare molti giudizi. Humprey Bogart avrebbe detto: ¨¨ il calcio italiano, bellezza...
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