Inghilterra, Spagna e Germania ancora davanti. Perdiamo 379 milioni all¡¯anno, per¨° i salari sono solo il 66% del fatturato
L¡¯Inghilterra ¨¨ lontana, irraggiungibile, ma anche Spagna e Germania sono al momento fuori portata. L¡¯Italia resta al quarto posto per fatturato in Europa. La Serie A non riesce a tornare sul podio, sebbene nell¡¯ultimo anno abbia registrato il miglior aumento percentuale. I ricavi sono arrivati a 2,88 miliardi, +23 per cento, ma non ¨¨ bastato per insidiare Bundesliga e Liga ormai sopra i tre miliardi. Siano in quarti in tante voci, tv, biglietteria, sponsor, purtroppo secondi nel deficit, ma con risultati molto interessanti nell¡¯abbattimento del costo del lavoro (leggi stipendi dei calciatori). Non l¡¯unica delle contraddizioni italiane dell¡¯ultimo European Club Finance and Investment Landscape, il rapporto dell¡¯Uefa sullo stato dell¡¯arte del calcio europeo nell¡¯ultima stagione.

premier
¡ª ?L¡¯Europa cresce: il fatturato totale ha raggiunto 29 miliardi. La Premier viaggia a velocit¨¤ impensabili per il resto d¡¯Europa. Con un ricavo di 7,15 miliardi vale quanto Liga e Bundesliga messe assieme: 7,27 miliardi. La Spagna ¨¨ ancora davanti alla Germania di un niente, 3,65 contro 3,62 miliardi. Le tre leghe top hanno mostrato progressi tra il 9 e il 12%. Quindi l¡¯Italia: il segno positivo rispetto all¡¯ultimo rapporto (+23%) porta il fatturato a 2,88 miliardi. A questo ritmo la soglia anche psicologica dei tre miliardi pu¨° essere raggiunta. La Francia per¨° ¨¨ dietro con la seconda performance: +19 per cento e 2,37 miliardi. La distanza dagli altri campionati ¨¨ notevole. La prima delle ¡°medie¡±, la Russia, non raggiunge il miliardo. L¡¯Olanda, tanto per tornare a Feyenoord e Psv, vale un quarto della Serie A: 680 milioni.
quarto posto
¡ª ?C¡¯¨¨ un parallelo tra il dato finale e le singole voci. L¡¯Italia ¨¨ al quarto posto per diritti tv (1,09 miliardi), per sponsor e commerciale (810 milioni), per incassi da stadio (430 milioni). Migliore il risultato dei premi Uefa per il rendimento nelle coppe: nell¡¯ultima stagione, con un successo (Atalanta in Europa League), una finalista (Fiorentina in Conference), una semifinalista (Roma in Europa League), abbiamo conquistato la quinta squadra in Champions e incassato 410 milioni da Nyon. La stagione ¡¯24-25 potrebbe garantire cifre in linea, forse pi¨´ alte, siamo gi¨¤ attorno ai 360 milioni ma grazie all¡¯aumento del montepremi. Tutte le altre voci messe assieme hanno un impatto meno rilevante: 140 milioni, 7¡ã posto.
stipendi ok
¡ª ?Il miglior risultato relativo ¨¨ quello che riguarda gli stipendi: i club di Serie A hanno pagato 1,48 miliardi ai giocatori e 420 milioni al resto del personale. Rispetto all¡¯Europa top siamo stati pi¨´ virtuosi: l¡¯Inghilterra paga ¨C dilapida? ¨C 4,76 miliardi complessivi di salari, la Spagna ¨¨ a due miliardi e mezzo, la Germania supera di poco i due. Noi siamo a 1,9 sommando le due voci. Non solo: questa spesa ¨¨ il 66 per cento dei ricavi, prima superava l¡¯83%. Una chiara inversione di tendenza in uno scenario globale che prospetta nuove minacce: i club sono generalmente pi¨´ attenti a non strapagare i calciatori, ma gli stipendi del resto del personale stanno diventando una voce consistente. Dopo la pandemia le spese sono aumentate dovunque.
deficiti alto
¡ª ?Nota dolente: il deficit. Con ricavi lontani dai valori delle tre big, l¡¯Italia registra un segno rosso di 379 milioni, comunque dimezzato rispetto all¡¯anno precedente. Soltanto l¡¯Inghilterra fa peggio: 880 milioni. La Premier comincia a non essere pi¨´ sostenibile, le crepe sono evidenti, lo stato economico di diversi club preoccupa. Noi non riusciamo a rendere attiva la Serie A. Abbiamo due club nella top 10 degli utili: la Lazio (3¡ã, +41 milioni) e l¡¯Atalanta (6¡ã, +37). E altri due a fondo classifica: Juve (83¡ã, -196 milioni) e Roma (80¡ã, - 76). Due squadre con conti da aggiustare, anche se la Roma ha meno prospettive di incassi e i bianconeri hanno presentato il bilancio provvisorio in decisa controtendenza. Soprattutto per i giallorossi si apre ora una partita importante sul piano del fair play.
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