Omaggio a Paparelli, il figlio: "Mai pi¨´ violenza e razzismo negli stadi"
"Non mi va gi¨´ che mio padre sia morto per una partita di calcio. Mi sto impegnando ogni giorno per far capire che allo stadio si va per divertirsi, per rilassarsi e, perch¨¦ no, anche per sfottere l'avversario: ci sta. Ma negli stadi non deve esserci pi¨´ violenza o razzismo: certe persone devono star fuori dal calcio. Non devono appartenere alla nostra storia e ai nostri valori". ? questo il messaggio lanciato oggi da Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, il tifoso laziale morto 40 anni fa all'Olimpico dopo esser stato colpito da un razzo esploso prima di un derby. Nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio si ¨¨ svolto un convegno "Omaggio a Paparelli", che ha trattato vari temi: dalla violenza negli stadi al bullismo e al cyber bullismo.
le testimonianze
¡ª"Ricordare Vincenzo Paparelli ¨¨ un dovere", ha sottolineato Giuseppe Cangemi, vicepresidente del Consiglio regionale. Daniele Ognibene (Consigliere regionale del Lazio) ha poi dichiarato: “La mia emozione ¨¨ nata sin da quando abbiamo pensato a questo evento. Come istituzioni, ¨¨ un obbligo morale per noi ricordare Vincenzo Paparelli. Questa per¨° non ¨¨ un’iniziativa spot, ma un qualcosa che sentiamo molto e che entrer¨¤ in un progetto pi¨´ grande per la lotta al bullismo”. Presenti centinaia di studenti, provenienti anche da scuole della provincia. Sono intervenuti anche i giornalisti Riccardo Cucchi e Matteo Marani in sala e Giampiero Galeazzi con un filmato registrato. Hanno portato la loro testimonianza gli ex giocatori Lionello Manfredonia e Franco Peccenini, che in quel 28 ottobre 1979 erano in campo con le maglie di Lazio e Roma. "Il calcio ha pochissima memoria, le generazioni future dovranno essere d'esempio", ha detto Manfredonia. "Noi giocatori abbiamo saputo tutto alla fine e piansi per l'uomo Paparelli e per la sua famiglia – ha aggiunto Peccenini -. Quella tragedia ha lasciato una traccia indelebile nella mia vita. Bisogna ricominciare dai ragazzi di oggi per liberare il calcio da violenza e razzismo".
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