Il tecnico lascia i Red Devils a –19 dalla vetta della Premier League, ha rotto con nomi importanti dello spogliatoio e non si ¨¨ mai liberato del fantasma di Ferguson
Mourinho discute con Pogba durante Arsenal-Manchester United. Getty
Il rapporto tra Mourinho e lo United si potrebbe riassumere cos¨¬: un amore mai sbocciato. Manchester non ¨¨ mai stata sua. La stessa scelta di vivere in albergo, nel cuore della citt¨¤, oltre a un conto salato di 537 mila sterline in 895 giorni, ha certificato uno stato di perenne provvisoriet¨¤. Troppo diversi culturalmente lui e lo United. Troppo profonde le divisioni create con l’ambiente dei Red Devils durante le stagioni vissute a Londra al timone del Chelsea. Troppo marcata la guerra, neppure troppo occulta, degli ex grandi nomi dello squadrone dei tempi di Ferguson, a cominciare dalle critiche feroci in televisione di Gary Neville e Rio Ferdinand. E poco chiaro, al netto della malore dello scorso giugno, il ruolo dello stesso Ferguson, fino a sette mesi fa voce attiva all’interno del mondo United.
LE RAGIONI —
Mou viene esonerato per una serie di ragioni. La prima, scontata, ¨¨ la mediocrit¨¤ dei risultati, con il sesto posto in classifica e il – 19 rispetto al Liverpool, in vetta alla Premier. Il secondo motivo ¨¨ la rottura dei rapporti con nomi importanti dello spogliatoio, su tutti Paul Pogba, passando per il capitano Valencia, fino a problematiche recenti con Lukaku. La terza ragione riguarda il gioco mai decollato. La quarta ¨¨ che si era arrivati ad una situazione di reciproca intolleranza: Mou non ne poteva pi¨´ dell’ambiente – e la frase “questa squadra non ¨¨ costruita a mia immagine”, scandita alla vigilia della gara di domenica scorsa, ¨¨ la chiave di lettura di tante cose – e lo United non sopportava pi¨´ i metodi di un uomo lontano anni luce dallo stile Ferguson. Il marchio di fabbrica dello scozzese ¨¨ ben impresso nel Manchester United. ? la vera eredit¨¤.
Stefano Boldrini
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