Plymouth, l'ultimo fallimento di Wayne Rooney
Basil Hallward non era nato a Liverpool o Manchester, ma in unĄŻaltra vita lui e Rooney dovevano essere grandi amici. Sarebbe stato il secondo protagonista di un suo ritratto maledetto dopo Dorian Gray, a cui proprio Hallward si offre come artista nel romanzo di Oscar Wilde. I diciannove anni di carriera di Wayne sono racchiusi in una cornice, con pennellate indelebili. Come la rovesciata che lĄŻattaccante quasi 30enne immortal¨° a Old Trafford nel derby col City. Forse il segreto del suo calcio viveur, dai colpi edonistici, era su quella tela. Alla virata degli "enta" deve essere tornato a far visita al quadro, per appendere su quel chiodo i propri scarpini e finire per ritrovare la versione pi¨´ corrosa di s¨Ś.?Il coach uscito da quella stanza non ha tardato a subire gli effetti dellĄŻanatema. Tra le immagini diventate virali negli ultimi mesi a Plymouth, prima che lo scorso 31 dicembre risolvesse il suo contratto con il club, Rooney ¨¨ seduto sulla panchina dell'Argyle. Ha le spalle addotte, una barba bianca e malcurata, le mani congiunte e il volto corrucciato. ? alla settima sconfitta in otto partite, la condanna per lĄŻultimo posto in Championship che lo porta allĄŻaddio. Ai quaranta ci arriver¨¤ solo questĄŻanno, pare per¨° gi¨¤ soccombere a un tempo che dal 2020, anno dellĄŻesordio da allenatore, scorre al doppio della velocit¨¤. Colpa di una vita pallonara fatta di seduzioni e vizi, gli stessi che per Wilde finiscono per presentarti il conto. Sul corpo prima, nei quattro fallimenti in panchina poi.