Un duello da fuochi d’artificio. Oggi a Leeds va in scena la sfida tra due guru capaci di fare scuola a prescindere dai risultati: Marcelo Bielsa e Josep Guardiola. Due filosofie e due stili a confronto sul palcoscenico di Elland Road, pronto ad accogliere il piatto forte della quarta giornata di Premier League. Quello tra l’argentino e il catalano ¨¨ un confronto che promette scintille e spettacolo. Il faccia a faccia tra il maestro e l’allievo, la teoria e la pratica, i principi e gli ideali. Gli ingredienti per uno scontro epico ci sono tutti. Le frasi pi¨´ celebri di entrambi definiscono la sfida tra due scuole di pensiero simili e votate all’estetica.
Cuori impavidi
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Nessuno dei due ama perdere, ma prima di tutto viene il gioco. La scuola di pensiero ¨¨ la stessa per entrambi, restii ai compromessi e guidati da un’idea di calcio ispirata al sacrificio. “Perdoner¨° la mancanza di precisione, mai invece la mancanza di sforzo”, ha pi¨´ volte ribadito Guardiola. Per Bielsa vale lo stesso concetto, tanto da ripetere allo sfinimento che “una sola cosa non ci possiamo permettere: smettere di combattere. Abbiamo l’obbligo di lottare per un obiettivo comune”, ripeteva sempre il “Loco” quando guidava la nazionale cilena. “La fiducia ¨¨ sinonimo di relax. Io preferisco la paura, perch¨¦ ti costringe a stare sull’attenti. L’unico modo che ho di intendere il calcio - ha sempre ripetuto Bielsa - ¨¨ la pressione costante. Dobbiamo giocare nella met¨¤ campo avversaria ed essere i padroni del pallone”.
innovazione e coraggio
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Il confine tra genio e follia ¨¨ sempre stato labile, tanto nei giudizi quanto nelle analisi dei rispettivi stili di gioco. Ma entrambi hanno avuto la capacit¨¤ d’innovare, con uno sguardo sempre proiettato verso il cambiamento. “Non abbiamo un centravanti perch¨¦ il nostro centravanti ¨¨ lo spazio”, spiegava Guardiola ai tempi del Bar?a. Quello divenne quasi un mantra per il tecnico catalano, che mostr¨° l’esistenza di una prospettiva fino ad allora sconosciuta. “Dobbiamo essere audaci, padroni del nostro destino. Non c’¨¨ niente di pi¨´ pericoloso che non rischiare”, disse Pep dopo lo sbarco a Manchester. Perch¨¦ l’importante ¨¨ trasmettere il messaggio, non pretendere che chiunque capisca e condivida. Ne sa qualcosa anche Bielsa, precursore del famoso 3-3-3-1 e costretto da sempre a convivere con un soprannome (il pazzo, ndr) che ha dovuto accettare suo malgrado. “Un uomo con un’idea ¨¨ un matto finch¨¦ quell’idea non ha successo”, ribatt¨¦ in passato prendendo in prestito una celebre frase di Mark Twain.
Sacrificio e abnegazione
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“Il talento dipende dall’ispirazione, per¨° la sforzo dipende da ognuno di noi”, spieg¨° Guardiola quando sedeva sulla panchina del Bayern. Anche in questo caso emerge l’affinit¨¤ con Bielsa, da sempre convinto che “il migliore non sia quello che arriva pi¨´ in alto, ma quello in grado di migliorarsi a seconda delle proprie capacit¨¤”. Filosofie di vita, convinzioni, ambizioni. Per Guardiola e Bielsa ¨¨ sempre stata una questione di approccio e atteggiamento. “Non so se arriver¨¤ qualche titolo”, disse nel 2008 da tecnico blaugrana, “ma insisteremo e persisteremo fino alla fine, senza arrenderci mai”. L’argentino ¨¨ addirittura andato oltre, ridefinendo priorit¨¤ e obiettivi fino al limite del paradosso. “Il successo ¨¨ deformante perch¨¦ rilassa e inganna. Ci rende peggiori e ci spinge a innamorarci di noi stessi. Al contrario - disse Bielsa dopo l’arrivo a Leeds - l’insuccesso ¨¨ formativo, ci rende stabili e coerenti avvicinandosi alle nostre convinzioni”. Sar¨¤ pur vero, ma entrambi hanno sempre perseguito il successo in maniera ossessiva e maniacale. Un successo che, per entrambi, passa attraverso il gol e una mentalit¨¤ offensiva. Meglio pensare a segnare una rete in pi¨´ dell’avversario che pensare a incassarne una meno. “Ogni opportunit¨¤ pu¨° portare al gol, e per noi il gol ¨¨ vita”, parola di Loco. Ecco perch¨¦, c’¨¨ da giurarci, oggi a Elland Road se ne vedranno delle belle.
