Sterling all'Arsenal: storia di un uomo che rompe e riparte
Mettetevi nei suoi panni, e lasciate perdere l'aspetto economico. Concentratevi su quello umano. Ti comprano e ti fanno un contratto da star con allenatore e proprietario che ti accolgono dicendoti che sei "un vincitore seriale", "un calciatore perfetto", "uno dei migliori al mondo" e "la scelta numero uno in attacco", passano due anni in cui ¨¨ vero che fai il minimo sindacale e perdi la nazionale ma cambi 4 allenatori e 44 compagni di reparto, e alla fine ti ritrovi a essere scaricato, isolato, senza numero di maglia, soggetto di titoli di mercato in cui la condicio sine qua non dell'affare ¨¨ liberarsi di te e poi all'ultima ora dell'ultimo giorno di mercato ti prestano, come se proprio non se ne potesse fare a meno. Sei uno che ha fatto delle ripartenze in campo e fuori un mantra di carriera, e l'allenatore dice in conferenza stampa che se non te ne vai prima della chiusura del mercato cascasse il mondo non ti far¨¤ giocare perch¨Ś "metter¨° in campo solo quelli che penso possano darci una mano". Raheem Sterling con una mano qualche anno fa ci voleva sollevare il mondo, era la punta di diamante della squadra che faceva il calcio pi¨´ bello del mondo. A qualcuno in passato ¨¨ bastato per vincere il Pallone d'oro, a lui non ¨¨ bastato nemmeno per sentirsi forte. E ora gli tocca ripartire di nuovo, dall'Arsenal.