Mancini ha deciso i rigoristi: ecco i 5 senza paura
Abbiamo vinto un Mondiale ai rigori nel 2006, ma ne abbiamo perso un altro nel 1994. Abbiamo pianto a Napoli, a Pasadena, a Parigi, a Bordeaux. Lacrime amarissime di tifosi e giocatori. Nessuno pensava di vedere piangere un giorno Franco Baresi sulla spalla del dirigente Antonello Valentini. Quell’immagine dall’America ha fermato il tempo. Berlino ¨¨ stata una grande ricompensa, ma il bilancio ¨¨ ancora negativo. Dieci partite dell’Italia ai rigori, sette sconfitte. Meno sfide azzurre si risolvono dal dischetto, meglio ¨¨. E il problema ¨¨ che all’Europeo, quando superiamo la fase a gruppi, un appuntamento con i rigori c’¨¨ sempre...
Il conto della Storia
¡ªLa scelta di Mancini, per gli ottavi di stasera contro l’Austria, ¨¨ fatta. Se serve, sono pronti Jorginho, Immobile, Acerbi, Berardi e Bonucci. I primi cinque. Contro la Germania, all’Euro 2016, ne abbiamo tirati nove, per poco toccava anche a Buffon. La famosa “lotteria” sar¨¤ anche emozionante, ma ¨¨ come se la Storia ci stesse presentando il conto per i supplementari della leggenda, a Mexico 70, Italia-Germania 4-3. Senza il gol di Rivera al 111’ sarebbe stata ancora monetina, come per Italia-Urss semifinale all’Europeo 1968. I rigori non esistevano allora.
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Il pi¨´ affidabile dei nostri tiratori, a leggere le cifre, tanto per cambiare sembra Jorginho. Il pi¨´ affidabile in tutto. Nel ciclo Mancini ha tirato, e realizzato, cinque rigori su cinque. Implacabile anche nei club: il “professore”, come lo chiamano i compagni, ¨¨ a quota 17 su 20 (85%). Immobile in azzurro ne ha tirato e messo dentro uno. In campionato ben 37 su 45, alla ragguardevole media di 8 centri su 10. Acerbi e Berardi mai dal dischetto in azzurro, ma l’attaccante del Sassuolo ¨¨ a quota 29 su 37 in campionato (79%, quasi come Immobile).
Leo e Donnarumma
¡ªInfine Bonucci: nessun rigore nella Juve, ma tre in Nazionale. Uno segnato, in partita. Due sbagliati, sempre dopo il 120’: contro la Spagna in Confederations Cup (2013) e contro la Germania all’ultimo Europeo, nella serie infinita (e perdente). Insigne ¨¨ un altro bel rigorista: 18 su 21 in campionato, 2 su 2 in azzurro. Difficile non sia lui l’eventuale sesto. Speriamo naturalmente che non servano n¨¦ un sesto n¨¦ gli altri cinque. In fondo l’Italia di Mancini ha segnato 86 reti in 35 partite, e solo una volta nelle ultime 26 non ha trovato la via del gol. In compenso ha sub¨¬to una sola rete nelle ultime 14 gare. Sempre per premunirsi c’¨¨ in porta Donnarumma. Il suo bilancio ¨¨ niente male: su 32 rigori che gli hanno tirato, ne ha parati 8, altri 3 sono andati fuori e 2 sul palo. Non ¨¨ facile fargli gol dagli undici metri.
il denominatore
¡ªC’¨¨ un denominatore comune quando andiamo ai rigori: nei 120’ si segna pochissimo. Quattro volte 1-1, in sei occasioni 0-0. All’inizio quella dei rigori sembrava addirittura una maledizione. Un quattro su quattro (sconfitte) da depressione. La prima ¨¨ stata la finale per il terzo posto a Euro 1980, Cecoslovacchia-Italia 10-9, con errore finale di Collovati. Valeva molto meno, per¨°, delle tre successive: Argentina-Italia 5-4 (Italia 90, semifinale), Brasile-Italia 3-2 (Usa 94, finale) e Francia-Italia 4-3 (Francia 98, quarti). Sembra ancora di sentire il rumore del traversa dove sbatte il tiro di Di Biagio, e di vedere in cielo il pallone di Baggio.
Ci risolleviamo all’Euro 2000, in semifinale, con Toldo che para tre rigori agli olandesi. Sar¨¤ Trezeguet a farci piangere in finale con il golden gol. Ma intanto siamo passati, per la prima volta. E che qualcosa stia cambiando si vede a Berlino, in finale con la Francia. Proprio Trezeguet sbaglia, mentre Grosso, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Grosso no.
All’Euro, sempre
¡ªDa allora, lo “score” ¨¨ tornato in rosso, compresa la Confederations Cup 2013 con la Spagna. Abbiamo superato l’Inghilterra all’Euro 2012, ma perso con la Spagna (2008)e la Germania (2016). Quando all’Europeo superiamo i gruppi, una giornata dal dischetto c’¨¨ sempre. Bilancio: 3-7. Bilancio all’Europeo: 2-3. Facciamo prima che ¨¨ meglio.
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