Assente Bonucci, ¨¨ lui il veterano con De Sciglio. E il leader in campo della Nazionale si nomina in base al numero di presenze...
Vedendolo camminare ondeggiando e sorridere col solito candore da bambino, mentre Salsano — vice di Mancini — lo stimola dicendogli "D¨¤i, corri, corri", verrebbe da dire: ¨¨ sempre lui, ¨¨ come se quattro anni dall’ultima volta che indossava l’azzurro non fossero mai passati. Invece no. Mario Balotelli ¨¨ diverso. Lasciate perdere quei capelli a spazzola color bronzo che sembrano rubati ai punk londinesi di "King’s Road" negli anni Settanta. Lasciate perdere (se ce la fate) le storie di Instagram postate alla vigilia del raduno di Coverciano in cui lo si vede prendere in giro il fratello Enoch che ?lavora? spostando dei birilli di alcuni lavori in corso, sorseggiare un cocktail o prendere a pugni uno scimmiotto di peluche con sotto la scritta: "Quante volte mi hanno scambiato per te?!". Bene, se siete (titanicamente) riusciti ad allontanare i pregiudizi che potete ancora avere, magari annacquati dal fatto che stavolta ha risposto alla convocazione in Nazionale senza arrivare in Ferrari, allora siete pronti a veder calare dal cielo su Balotelli una benedizione, quella virtuale di Sua Maest¨¤ Philip Roth, uno che le disillusioni sapeva raccontarle davvero, e che per questo poteva permettersi di scrivere: "Ecco come sappiamo di essere vivi, sbagliando".
LUI E MANCINI —
Una cosa ¨¨ certa, infatti: Mario ha sbagliato spesso. Ad esempio, in quel novembre 2014, quando Antonio Conte gli dette una chance di entrare nel suo gruppo di marines, probabile che Mario si sia giocato male le proprie carte, salutando troppo presto e mettendo le basi per il divorzio. I tempi per¨° cambiano e cos¨¬, proprio dopo l’addio dei senatori (sar¨¤ un caso?), l’attaccante ritrova la squadra che ha amato pi¨´ di tutte — la Nazionale — e l’allenatore che pi¨´ lo ha saputo valorizzare, Roberto Mancini. "Balotelli ¨¨ un giocatore particolare — dice il c.t. —, gi¨¤ molto giovane era un grande calciatore, poi magari non ha mantenuto quello che era all’inizio. Dipender¨¤ da lui. Negli ultimi due anni ha fatto bene e io ho fiducia: deve dare il massimo e comportarsi bene. Per ora mi ha detto solo 'Buongiorno mister' (e lo imita, ndr). Gli ho chiesto come stava e basta: non ho ancora avuto tempo di parlarci. L’ultima volta che ci siamo visti ¨¨ stato quattro anni fa, credo sia pi¨´ maturo. Ora ha anche due figli, e questo aiuta".
CAPITAN MARIO —
Non sorprende, perci¨°, che dalle stanze di Coverciano si racconti che durante la giornata di ieri tra Mancini e Balotelli ci sia stato poi stato quel colloquio, che abbia solo approfondito i concetti gi¨¤ espressi in conferenza. Opportuno, verrebbe da dire, perch¨¦ — visto che il capitano della Nazionale si nomina in base al numero delle presenze — i numeri raccontano come in questa rosa, dietro Bonucci, galleggino a pari merito De Sciglio e Balotelli. Insomma, mancando il difensore del Milan, toccher¨¤ a Mancini decidere a chi andr¨¤ la fascia. Teniamoci pronti al romanzone. Dall’esilio alla leadership: quasi una specie di "Conte di Montecristo" virato nel calcio del Terzo Millennio. E allora non resta che dare il bentornato a Mario, semplicemente Mario. Il "Super", per adesso, lasciamolo nell’album dei ricordi dell’Europeo 2012. In fondo nella vita di Balotelli la pi¨´ grande fatica, forse, ¨¨ proprio l’essere normali.
Massimo Cecchini
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