Le finali di Nations League si avvicinano (6-10 ottobre tra Torino e Milano) e il c.t. azzurro Roberto Mancini, per quanto convinto dei propri ragazzi, si mantiene cauto: "Un po' di scaramanzia ci vuole sempre, non possiamo fare come gli inglesi che si erano gi¨¤ tatuati la coppa... ? un torneo importante e, giocando in Italia, speriamo di poterlo vincere. Poi, a novembre, ci saranno le ultime due partite di qualificazione a Qatar 2022. Dopo potremo dire qualcosa", ha detto intervenendo al TGPoste. Quindi sul segreto per creare un gruppo tanto affiatato dice: "Innanzitutto bisogna conoscere quello che si fa e poi dare fiducia al team con cui si lavora, nel nostro caso i giocatori, far sentire che si crede in loro. ? importante per far rendere le persone al massimo".
parola di c.t.
Mancini, la Nazionale e la Nations League: "Non facciamo come gli inglesi che si erano gi¨¤ tatuati la coppa..."
Il tecnico della Nazionale ¨¨ intervenuto al TGPoste: "Saremo impegnati in un torneo importante che si gioca in Italia, speriamo di poterlo vincere, ma un po' di scaramanzia ci vuole". Il c.t. ha poi parlato della Serie A: "Il Napoli ¨¨ la rivelazione"
Questione di passione
¡ªMancini ¨¨ poi tornato sul trionfo di Wembley all'Europeo: "La cosa pi¨´ bella ¨¨ stata quella di aver reso felici tutti, indistintamente, dai pi¨´ piccoli ai pi¨´ grandi. Credo che nello sport difficilmente gli italiani falliscono e, quando c'¨¨ passione, quando ci sono momenti difficili, credo che noi riusciamo a dare il meglio".
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Napoli rivelazione
¡ªSul campionato ha aggiunto: "Penso sia normale un equilibrio in questo inizio di stagione, molti calciatori hanno giocato l'Europeo e la Coppa America, quindi sono arrivati non in grande condizione e le squadre hanno bisogno di assestarsi. Penso possa essere un campionato molto equilibrato fino alla fine con pi¨´ squadre. La rivelazione? Potrebbe essere il Napoli: ha iniziato bene, secondo me ¨¨ una squadra forte da diverso tempo. Poi c'¨¨ sempre l'Atalanta che sono anni che sta nella zona alta della classifica. Forse ¨¨ un po' presto per parlarne, spero solo che sia una Serie A combattuta".
La Samp
¡ªInfine gli viene chiesto quando e se arriver¨¤ sulla panchina della Samp, magari con Vialli presidente. Lui sorride: "Beh, non sarebbe malissimo, ma ¨¨ anche vero che noi a Genova abbiamo fatto talmente bene che per tornare dovremmo fare meglio e non ¨¨ cos¨¬ facile...". E ancora: "Io sono stato bene in tutte le citt¨¤ in cui ho giocato o allenato. A Genova sono stato quindici anni e forse ¨¨ quella a cui sono pi¨´ legato, anche se quella che amo ¨¨ la citt¨¤ in cui sono cresciuto ¨¨ Bologna".
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