Certi treni passano una volta sola. Solitamente si consiglia di prenderli al volo, ma c'¨¨ il rischio che finisca come nel film di Fantozzi. Sale uno, poi cadono tutti: i passeggeri si ritrovano a terra e il treno si svuota per fare posto ad altri. Della serie: o la va, o la spacca. Gli oriundi che hanno indossato la maglia azzurra ne sanno qualcosa.
I precedenti
Da Camoranesi ad Amauri: come ¨¨ andata agli oriundi in azzurro
Nella storia dell’Italia non tutti hanno sfondato con la Nazionale. L’attaccante del Tigre ha preferito la chiamata di Mancini piuttosto che attendere quella dei campioni del mondo
La new entry
¡ªA Napoli, contro l'Inghilterra, Roberto Mancini potrebbe lanciare Retegui al centro dell'attacco. Mateo ¨¨ alla prima convocazione con la Nazionale e, fino a qualche settimana fa, da noi era un semi-sconosciuto. Ventitreenne del Tigre, ignorato dal ct Scaloni, ¨¨ in possesso del passaporto italiano e ha conquistato il Sudamerica a suon di gol. Da un lato potrebbe risolvere i problemi di Bonucci e compagni in fase offensiva, dall'altro ha fatto una scelta coraggiosa e senza precedenti.
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Dubbiosi e perdenti
¡ªTra gli oriundi del nuovo millennio, infatti, quelli scesi in campo con l'Italia sono stati legati da due fattori. Il primo ¨¨ la provenienza: Brasile o Argentina, le mete preferite dagli emigranti italiani a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo. Il secondo ¨¨… l'et¨¤: quasi tutti erano vicini ai trent'anni e spesso avevano perso le speranze di debuttare con la nazionale che sognavano da bambini. Gli esempi sono innumerevoli: il primo fu Amauri, una presenza nel 2010. Lippi lo corteggiava, per¨° il centravanti aspettava la Sele?ao. Nel 2009 fu convocato da Dunga ma la Juve neg¨° il nulla osta. "D'accordo, sar¨¤ per la prossima". Sembrava determinato, ma diciotto mesi pi¨´ tardi accett¨° la chiamata di Prandelli: una presenza, una sconfitta, arrivederci e grazie. Non ¨¨ andata meglio con Vazquez, che dopo due amichevoli con l'Italia di Conte ha dichiarato di sentirsi argentino per debuttare con Scaloni, e neppure con Joao Pedro, travolto dalla Macedonia del Nord. "Non ho mai pensato agli azzurri, perch¨¦ giocare in nazionale ¨¨ come andare in guerra: lo farei solo per il Brasile", disse nel 2021. Un anno dopo ha indossato la numero 9 negli spareggi mondiali, unica apparizione a livello internazionale della sua carriera.
...Determinati e vincenti
¡ªLa scelta di Retegui ¨¨ completamente diversa. L'ha fatta a 23 anni, molto prima dell'et¨¤ della maturit¨¤, mentre mezza Europa lo tiene d'occhio ed ¨¨ ancora in tempo per trasformarsi in un craque. Meglio l'Italia oggi che l'Argentina domani, si sar¨¤ detto, seguendo le orme di quei pochi oriundi che hanno trionfato in azzurro. Nel giorno della loro prima volta, Jorginho ed Emerson avevano 24 anni, uno in pi¨´ di Mateo. Due estati fa hanno vinto l'Europeo, superando proprio l'Inghilterra nella finale di Wembley. Prima di loro, c'¨¨ stato Camoranesi, debuttante a 26 anni, salito sul tetto del mondo nel 2006. L'ex centrocampista della Juve ¨¨ stato il primo oriundo in azzurro dai tempi di Sormani, attaccante degli anni '70. Mauro era il pupillo di Lippi e port¨° fortuna a Cannavaro e soci sin dalla sua prima apparizione: Italia-Portogallo 1-0, gol di Bernardo Corradi contro Figo, Rui Costa e Coincecao.
Gli altri
¡ªOltre a Camoranesi, solo Osvaldo e Toloi hanno esordito con un successo. Un netto 3-0 per l'ex centravanti contro l'Irlanda del Nord, un 2-0 in Lituania per l'atalantino, che poi ha preso parte all'ultima spedizione europea. Schelotto e Luiz Felipe – proprio come Amauri e Joao Pedro – non si sono pi¨´ visti dopo il ko all'esordio. Paletta gioc¨° bene ma perse con la Spagna, Ledesma strapp¨° un pareggio deludente contro la Romania. ? andata meglio con Eder e Thiago Motta, fondamentali durante le gestioni di Conte e di Prandelli. L'ex Samp segn¨° all'esordio contro la Bulgaria (2-2), l'attuale allenatore del Bologna strapp¨° un pareggio a Dortmund con la Germania. Chi ben comincia ¨¨ a met¨¤ dell'opera? I precedenti dicono di s¨¬. In bocca al lupo, allora, al coraggioso Mateo Retegui.
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