Johnny Stecchino direbbe: "Non gli somiglia per niente". Come dargli torto? Vittorio Pozzo era un alpino salesiano che parlava del Piave ai giocatori; Roberto Mancini i suoi li manda sempre all’attacco. Pozzo era un padre del Metodo e chiedeva al centromediano di lanciare lungo per il contropiede; Mancini avrebbe scelto il Sistema, ha due play e chiede ai difensori di salire con il pallone. Pozzo aveva indomabili capelli bianchi da inventore; Mancini ha dedicato una vita alla cura del ciuffo. Pozzo vestiva un impermeabile chiaro da tenente Colombo; Mancini fa sembrare eleganti perfino le ultime giacche di Armani. Pozzo proibiva ai giocatori di leggere i giornali in ritiro e apriva le lettere che ricevevano; Mancini ¨¨ scappato dal ritiro di Bearzot per visitare New York. Pozzo ¨¨ stato dirigente Pirelli e giornalista della Stampa; Mancini ha ballato il tango Sotto le Stelle. Pozzo ¨¨ stato un calciatore modesto, Mancini un genio.
L'obiettivo
Mancini pigliatutto. Vuole il primo posto e il record di Pozzo
Il c.t. dell'Italia dopo 82 anni pu¨° eguagliare le 30 gare senza k.o.: "Nessun biscotto. Il turnover? Necessario"
Il record
¡ªPozzo ha pi¨´ medaglie. Mancio ha ricostruito
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Altri mondi, altre epoche, soprattutto. Eppure questa sera li vedremo vicini, fianco a fianco, perch¨¦ se l’Italia vincer¨¤ ancora o anche se paregger¨¤ con il Galles, Roberto Mancini eguaglier¨¤ il record di 30 risultati utili consecutivi che, da 82 anni, appartiene a Vittorio Pozzo. Va riconosciuto che Mancini ¨¨ stato il primo a smarcarsi dal paragone con Pozzo e con Marcello Lippi, che si ¨¨ fermato a 25 risultati utili: "Loro hanno vinto dei Mondiali. ? sull’abo d’oro che mi interessa raggiungerli". Giusto ed onesto riconoscerlo, perch¨¦ nella trentina di Pozzo, raccolta tra il 1935 e il 1939, rientrano la seconda finale mondiale vinta a Parigi (’38), la finale olimpica vinta a Berlino (’36) e una Coppa Internazionale (’35). Ma anche la striscia di Mancini merita rispetto perch¨¦, a parte 7 amichevoli, ¨¨ stata raccolta in partite ufficiali e soprattutto perch¨¦ un’onda vincente cos¨¬ lunga non era neppure immaginabile quando tutto inizi¨°, nel 2018, tra le macerie di un’Apocalisse. Ecco, lo spirito sabaudo risorgimentale che ha sempre animato Pozzo, ha qualche affinit¨¤ con l’orgoglio di Mancini che, fin dalla prima ora, si ¨¨ imposto di ricostruire la Nazionale per regalarla agli italiani avviliti. Altro punto di contatto: Pozzo ¨¨ stato il primo tecnico a intuire l’importanza del ritiro per fare gruppo. I trionfi dell’ex tenente degli Alpini poggiavano sulla compattezza della truppa. Anche quelli dell’Italia del Mancio. Roberto non ha ancora vinto nulla, ma ha gi¨¤ costruito tanto. Lo raccontano le statistiche delle sue prime 34 panchina azzurre, paragonate alle 34 dei predecessori. Mancini ¨¨ davanti a tutti in tutto: per numero di vittorie, per media punti, per gol fatti e subiti. Vola.
Il biscotto
¡ª"Non ci riguarda, vogliamo vincere"
Sembra la ricorsa di un salto verso un trofeo importante, come quelli vinti da Pozzo e da Lippi. Questo Europeo potrebbe essere per Mancini ci¨° che ¨¨ stato il Mondiale argentino del ’78 per Bearzot. Intanto siamo gi¨¤ agli ottavi e stasera proviamo a qualificarci come primi del girone. Mancini ¨¨ stato categorico ieri: "Giochiamo per vincere. Non rinneghiamo i nostri principi. Non abbiamo problemi ad affrontare questa o quella. Noi vogliamo battere il Galles che ¨¨ una squadra forte. Non ¨¨ arrivato in semifinale all’Europeo scorso per caso. Il biscotto non ci riguarda". L’alpino Pozzo concorda, fiero. Stasera, contro Bale e Ramsey, l’Italia gioca per conquistare il primo posto, ma anche per mettere le basi all’Europeo che verr¨¤. Dice bene Mancini: "Alla terza partita in dieci giorni, con 32 gradi, non si pu¨° non fare turnover". E, a maggior ragione, non possiamo farlo noi che puntiamo sull’aggressivit¨¤ e sui ritmi alti per compensare carenze di valori. Quando Patrick Vieira ci rimprovera "mancanza di intensit¨¤, forza e velocit¨¤" e ci pronostica fuori presto, non gufa soltanto da buon francese, dice una mezza verit¨¤. Dovremo andare sempre al massimo, per essere all’altezza delle favorite. E per farlo, serviranno cambi continui e all’altezza. Ecco perch¨¦ la partita di stasera pu¨° dirci cose importanti. A cominciare dal rientro di Verratti dal primo minuto. Abbiamo ancora gli occhi pieni di Locatelli, ma non possiamo dimenticare che Verratti ¨¨ da anni l’italiano pi¨´ apprezzato all’estero.
Turnover
¡ªIl peso di Verratti. I gol di Chiesa e Gallo
Il genietto pescarese ha conquistato la fiducia di Neymar e Mbapp¨¦ e guida con autorit¨¤ una delle formazioni pi¨´ ambiziose d’Europa. L’esperienza internazionale e la saggezza tattica di Verratti, saldate al magistero di Jorginho, re di Champions, pu¨° dare tanto all’Italia. Locatelli avr¨¤ modo comunque di essere protagonista nelle rotazioni della mediana. Turnover necessario anche sulle fasce. Spinazzola ha giocato due partite strepitose, ¨¨ arrivato mille volte sul fondo con strappi irresistibili. Ma la freccia della Roma, durante la stagione, ¨¨ stato fermato quattro volte da guai muscolari. Giusto dosare impiego e rischi, anche perch¨¦, al contrario, Emerson Palmieri, che ha giocato poco nel Chelsea, ha bisogno di minuti. Gli infortuni di Florenzi e Chiellini consigliano di tenere calde tutte le opzioni difensive, da Toloi e Bastoni. Idem in attacco.? una notte importante per Chiesa e Belotti che devono scalare le gerarchie. Avremo bisogno di tanti gol per competere con i migliori. Pi¨´ in generale, avremo bisogno di un salto di personalit¨¤, perch¨¦ da domani l’Europeo diventa un’altra cosa. Finora ¨¨ bastata l’inerzia dell’entusiasmo, ma stasera finiscono le nostre Vacanze Romane. Giocheremo in trasferta, senza il nostro pubblico, contro avversari pi¨´ forti, in partite secche. Cambia tutto. Potremo subire un gol come non ci accade da 249 giorni (Italia-Olanda 1-1); potremo ritrovarci in svantaggio come non succede da 289 (Italia-Bosnia 1-1), con un’ansia di rimonta quasi dimenticata. La lunga imbattibilit¨¤ ci ha dato autostima, ma ci ha tenuti anche in un bolla artificiale. La giovane Italia esce oggi da una spensierata adolescenza. Dagli ottavi in poi entrer¨¤ in una vita pi¨´ adulta, fatta di rischi e responsabilit¨¤. Dovr¨¤ dimostrarsi matura per il Grande Sogno. Ma senza smontare mai dalla Vespa di Gregory Peck e Audrey Hepburn. La voglia di divertirci e di attaccare sempre, dovr¨¤ restare la nostra vera forza.
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