Occasioni sprecate, un po' di sfortuna ma zero gol in 180' agli svedesi, che vanno in Russia. L'arbitro ci nega un rigore, ma i nostri avversari ne meritavano due
Non ci saranno notti magiche inseguendo nessun gol, noi non saremo con voi n¨¦ voi con noi, l’amore cos¨¬ grande sar¨¤ meglio riservarlo per altre cose. L’Italia non parteciper¨¤ al Mondiale, non accadeva dal ’58. In Russia ci va la Svezia, e con pieno merito, visto che in 180 minuti pi¨´ recupero non siamo riusciti a segnare lo straccio di un gol. Una disfatta sportiva epocale, un disastro annunciato: lo 0-0 di San Siro ¨¨ lo specchio fedele di un flop tecnico e tattico che lascia senza parole, maturato a Madrid e culminato a Milano. Le conseguenze saranno inevitabili, va solo capito se si limiteranno alla panchina di Ventura o si andr¨¤ oltre.
RIGORI NON VISTI —
Si comincia male, coi fischi all’inno svedese: Buffon (ultima in azzurro per il capitano) e i giocatori azzurri provano a salvare la faccia dei maleducati applaudendo, ma il danno d’immagine ¨¨ fatto. Dagli errori del pubblico si passa a quelli di Mateu Lahoz, l’arbitro del match: due evidenti falli di mano in area vengono perdonati a Darmian e Barzagli, ma anche agli azzurri manca un penalty netto su Parolo. Nessun fischio, e via di dietrologie, dopo le polemiche (e la protesta italiana) post-Solna. Chiacchiere inutili, perch¨¦ non cambiano ci¨° che avviene in campo. E il prato di San Siro dice che, fino all’intervallo, il 3-5-2 con Jorginho, Florenzi e Gabbiadini titolari fatica a macinare calcio, nonostante il playmaker del Napoli tocchi molti palloni.
FIAMMATA AZZURRA —
Chiellini e Barzagli provano a fare l’accento svedese, nel senso che alzano il tasso fisico-agonistico della gara come gli scandinavi all’andata, ma rimediano solo cartellini gialli (“Barza” rischia pure la seconda ammonizione sul rigore non assegnato). Ci sono, per¨°, alcune fiammate che tengono viva la speranza: un destro alto di Candreva e un forcing finale che chiama Granqvist a due chiusure last-minute (la prima, su Immobile, in collaborazione col portiere), pi¨´ una parata di Olsen su diagonale ravvicinato di Florenzi. Non ¨¨ molto, ma basta per non deprimersi in vista della ripresa.
ASSALTO VANO —
E’ sempre il romanista il pi¨´ vicino al gol: gran destro al volo in uscita dagli spogliatoi, fuori di un soffio. E’ il preludio a un arrembaggio azzurro volenteroso, anche se poco organizzato. E gli ingressi di Belotti ed El Shaarawy per Gabbiadini e Darmian aumentano la pressione. Quando Bernardeschi, a un quarto d’ora dalla fine, prende il posto di Candreva, si azzerano le possibilit¨¤ di vedere in campo Insigne per gli ultimi assalti. Ci prova allora San Siro a suonare la carica, anzi a cantarla, con l’inno intonato a squarciagola. Frutta solo un bellissimo tiro al volo di El Shaarawy e qualche intervento di Olsen non trascendentale. Mateu Lahoz fischia la fine. E’ ora di iniziare a guardare il programma serale di giugno e luglio: concerti, sagre paesane, cinema. Qualsiasi cosa, pur di non guardare le partite della Svezia a Russia 2018, perch¨¦ farebbe troppo male.
Stefano Cantalupi
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