Liga, Barcellona fa festa: titolo n¡ã 26! Trionfo di Messi, Suarez & Co.
Il Barcellona ¨¨ campione di Spagna per il secondo anno consecutivo. A consegnare il titolo agli uomini di Valverde ci ha pensato ancora una volta Lionel Messi, entrato all'inizio della ripresa contro il Levante. Il gol "scudetto" ¨¨ un colpo da biliardo dell'argentino al 62'. A tre giornate dalla fine l'Atletico Madrid, vincente nel pomeriggio al Wanda Metropolitano contro il Valladolid, ¨¨ staccato di nove lunghezze. Quanto basta per festeggiare il titolo quattro giorni prima della delicatissima semifinale di andata contro il Liverpool.
coppia regina
¡ªLa 26¡ã Liga appena messa in bacheca porta l'inconfondibile firma di Lionel Messi. Perch¨¦ la "Pulce", capace di superare i 40 gol stagionali per il decimo anno consecutivo, ha conquistato il suo sesto trofeo "Pichichi" (il terzo di fila). A un passo dalla sua sesta Scarpa d'Oro (Mbapp¨¦ permettendo), per l'argentino ¨¨ stata una nuova annata da alieno, arricchita dalla solita collezione di record. A gennaio ha superato la soglia delle 400 reti in Liga e con il campionato appena vinto ha raggiunto Iniesta al primo posto dei giocatori pi¨´ vincenti della storia blaugrana (35 titoli, con l'opportunit¨¤ di staccare l'ex compagno in caso di trionfo in Champions e Coppa del Re). La sua presenza in campo equivale a un'ipoteca sulla vittoria, a prescindere da chi lo accompagni. La societ¨¤ con Luis Suarez si ¨¨ confermata di un altro pianeta, tanto che i 54 gol messi a segno dai due superano il totale delle reti realizzate da 17 squadre di prima divisione (il Real senza Ronaldo, per dire, ¨¨ fermo a 59). L'uruguaiano ha viaggiato sotto la media abituale fino a dicembre, per riprendere a volare nella seconda parte della stagione nonostante i perduranti problemi al ginocchio. Il Pistolero ha superato le 20 reti stagionali per il quarto anno consecutivo, alla faccia di chi a dicembre lo dava per morto.
i pilastri
¡ªMa la chiave del secondo titolo consecutivo risiede anche in altri protagonisti indiscussi. Autentici cardini che costituiscono la cosiddetta colonna vertebrale dell'undici titolare, a partire dal portiere. Anche quest'anno Ter Stegen si ¨¨ confermato tra i primi 3 al mondo nel suo ruolo, mantenendo la difesa blaugrana tra le prime 4 del torneo nonostante la vocazione spiccatamente offensiva dell'impianto di gioco. Davanti a lui Piqu¨¦, lo stakanovista del gruppo con la bellezza di 32 presenze da titolare. Seguono a ruota Jordi Alba (il miglior socio di Messi in qualit¨¤ di uomo assist), Busquets e Rakitic, tutti interpreti capaci di "sopravvivere" ai tecnici avvicendatisi da Guardiola in poi, nonch¨¦ garanzia di uno stile di gioco che ha scritto la storia recente del calcio europeo.
croci e delizie
¡ªTra i pochi nei di questo Bar?a si trovano i brasiliani Coutinho e Malcom. Il primo, l'acquisto pi¨´ costoso della storia blaugrana, non ¨¨ ancora riuscito a trovare una collocazione precisa e a conquistare il cuore della tifoseria. Il secondo, strappato la scorsa estate alla Roma con un blitz dell'ultim'ora, ha vestito i panni del gregario finendo per soffrire la concorrenza del connazionale e di Demb¨¦l¨¦ (tanto che la sua permanenza in Catalogna ¨¨ tutt'altro che scontata). In chiaroscuro invece l'annata di Demb¨¦l¨¦ e Vidal: il primo ha alternato grandi prestazioni a lunghi periodi di pausa a causa degli infortuni e di uno stile di vita sregolato, mentre il secondo ha faticato a inserirsi salvo spiccare il volo nella seconda parte di stagione. Discorso a parte merita il brasiliano Arthur, l'acquisto pi¨´ azzeccato della scorsa estate: pagato 40 milioni, l'ex Gremio si ¨¨ guadagnato in pochi mesi la maglia da titolare e l'affetto della tifoseria, dimostrando di non soffrire minimamente la pesante eredit¨¤ di Xavi e Iniesta. Con lui il Bar?a ha trovato il nuovo perno di centrocampo per i prossimi 10 anni (a cui fra pochi mesi si aggiunger¨¤ l'olandese De Jong).
il timoniere
¡ªPer sapere se anche questo Bar?a toccher¨¤ le vette del 2009 e del 2015, quando conquist¨° il "Triplete" prima con Guardiola e poi con Luis Enrique, bisogner¨¤ attendere ancora un mesetto. Ma la squadra di Ernesto Valverde si ¨¨ gi¨´ guadagnato l'appellativo di "corazzata blaugrana" al pari dei due squadroni sopracitati. In poco meno di due anni a Barcellona, il "Txingurri" ha collezionato 5 titoli mantenendo quello stile di gioco offensivo divenuto un marchio di fabbrica. Ma ha anche aggiunto solidit¨¤ e concretezza a una squadra che prima peccava spesso di narcisismo. Tra i meriti di Valverde anche quello di aver saputo gestire al meglio una rosa piena zeppa di stelle, senza mai un mugugno. Dallo sbarco in Catalogna ha sbagliato solo una partita, l'anno scorso in Champions contro la Roma, dopodich¨¦ solo elogi e successi che gli sono valsi il logico rinnovo per la prossima stagione (con opzione per quella successiva). Adesso, per entrare di diritto nella storia dei tecnici pi¨´ vincenti sulla panchina blaugrana (insieme a Herrera, Cruijff, Rijkaard, Guardiola e Luis Enrique), al 55enne originario di Viandar de la Vera resta solo l'affermazione in campo europeo con quella Champions ritenuta l'obiettivo principale sin dai primi giorni di ritiro estivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA