L'attaccante del Villarreal vive nella citt¨¤ colpita dalle inondazioni del 29 ottobre: "Assurdo che il calcio spagnolo non si sia fermato... Io non dimenticher¨° mai ci¨° che ho visto. Un horror"
Turbato, triste, addolorato. Ayoze Perez non nasconde i suoi sentimenti. L¡¯attaccante della Spagna gioca nel Villarreal e vive a Valencia, e parlare con lui ¨¨ come immergersi nel cuore della tragedia che ha investito e devastato la Comunitat Valenciana, la regione colpita dalla Dana la scorsa settimana. Ayoze ¨¨ a Las Rozas con la nazionale, ma il pensiero va sempre li: ¡°A tutta quella gente colpita da questa catastrofe, vivere questa situazione cos¨¬ da vicino spezza il cuore¡± ci dice.?
Parlare di calcio pare inadeguato, superfluo, persino inopportuno. E allora torniamo al 29 ottobre.?
¡°Quel giorno giochiamo col Poblense a Maiorca, in coppa. Dovevamo volare dopo la partita ma ci dicono che le condizioni meteo sconsigliano la cosa, cos¨¬ restiamo a dormire alle Baleari. E la sera iniziamo a vedere i video. Tremendo. Il giorno dopo voliamo a Valencia. Io ho un posto vicino al finestrino, e quando iniziamo la fase di atterraggio ci¨° che vedo dall¡¯alto ¨¨ terrificante. Una catastrofe, sembrava un film dell¡¯orrore. Tutto sommerso, acqua e fango ovunque. Ti rendi conto della durezza della cosa. Non lo dimenticher¨° mai¡±.?
E poi inizia l¡¯attesa.?
¡°Gi¨¤, altra cosa assurda. Ci andiamo ad allenare con la morte nel cuore, perch¨¦ non si sa se nel weekend dobbiamo giocare o no. Incredibile. Avrebbero dovuto sospendere le partite subito, al primo minuto, e invece no. Alla fine rinviano la nostra gara e quella del Valencia. Ma non le altre. E inizia un weekend surreale: sei li a casa, io vivo a Valencia, con le partite di calcio che non hanno alcun senso che scorrono in tv. Perch¨¦ anche se io non sono stato colpito direttamente vedi ci¨° che ¨¨ successo tutto intorno a te. Il dolore, la devastazione, la tragedia. E fa male. Prima che calciatori siamo esseri umani che reagiscono con dolore di fronte alla catastrofe¡±.?
Un weekend surreale: io a casa, a Valencia, con le partite di calcio che non hanno alcun senso che scorrono in tv
Gli allenatori dicono compatti che non si deve giocare. Vi manca la voce o la forza per fermare tutto??
¡°S¨¬, ma non sta a loro dirlo, nel senso che non si doveva proprio arrivare a quel punto. Bisognava sospendere subito tutto, e basta, non arrivare al punto che allenatori e giocatori debbano esprimere la propria opinione, semplicemente perch¨¦ ¨¨ una cosa talmente ovvia e dura che non c¡¯¨¨ bisogno di dire nulla. Il calcio passa in secondo piano, o terzo. L¡¯importante era solo Valencia. Ma le decisioni le prendono altri e noi non possiamo fare granch¨¦¡±.?
E infatti sabato scorso siete scesi in campo alla Ceramica contro l¡¯Alaves. Una partita iniziata con un minuto di silenzio incredibile per sentimento ed emotivit¨¤. Ho avuto come l¡¯impressione che per tutto il primo tempo foste bloccati, come con un groppo in gola impossibile da sciogliere.?
¡°S¨¬, era cos¨¬. Il minuto di silenzio ¨¨ stato molto emotivo, si. Sei li, in campo, ma pensi alla gente. Alle persone scomparse, alle persone che hanno perso tutto, il calcio non ha alcun senso. Ci hanno detto di giocare e l¡¯abbiamo fatto, ma ¨¨ stato un pomeriggio molto molto strano¡±.?
E ora??
¡°Bisogna continuare a pensare, star vicino, agire, dare una mano. Ognuno come pu¨°, coi suoi mezzi. Ma non possiamo abbandonare questa gente¡±.
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