Il difensore del Real ha pubblicato sui suoi social un curioso e inconsueto botta e risposta con se stesso: “L’ammonizione di Amsterdam? Un errore al 200%. Ora non facciamoci fermare dalle sconfitte”
L’ammonizione rimediata da Sergio Ramos nella partita di andata con l’Ajax. Ap
Difficile definirla la nuova frontiera del giornalismo. Ma di certo si tratta di un’intervista senza filtri, dal momento che intervistatore e intervistato sono... la stessa persona. Colpo di genio? Necessit¨¤ di raccontare determinate cose senza la “scomodit¨¤” di qualcuno che formula le domande? Non sappiamo esattamente le intenzioni che hanno animato Sergio Ramos, ma senz’altro un’“auto-intervista” per un calciatore di questo livello non si era ancora vista. In spagnolo e in inglese. Via social ovviamente, dove chiunque pu¨° sbirciare gratuitamente, commentare come pi¨´ gli piace, e con una platea immensa. Basti pensare che il difensore ha quasi 16 milioni di follower su Twitter e oltre 30 su Instagram, le due piattaforme scelte per dare vita al curioso botta e risposta.
EPICA —
“Ai calciatori piace parlare sul campo, ma in questa stagione non ¨¨ cos¨¬. Lo sviluppo degli eventi negli ultimi tempi ¨¨ stato disastroso e non mi nascondo, non ci nascondiamo”, ¨¨ il primo di una lunga serie di post da parte del centrale del Real, che sa evidentemente come catturare l’attenzione del pubblico. La Casa Blanca ¨¨ nella bufera, dopo i singhiozzi in campionato e la batosta in Champions, e le riflessioni di uno come Ramos non possono passare inosservate. “I giocatori sono i maggiori responsabili e io che sono il capitano, ancora di pi¨´”, prosegue. Sergio tocca argomenti delicati, come l’ammonizione (cercata) di Amsterdam (“Un errore, me ne assumo la colpa al 200%”), il rapporto con Marcelo (“E’ come un fratello”) e quello con gli allenatori (“Li sosteniamo sempre”). Seguono dichiarazioni motivazionali (“Nessun nome scrive la leggenda, la leggenda si scrive tutti insieme”, “Siamo obbligati a continuare, lavorare e migliorare”, “Non lasciamo che la sconfitta ci fermi”), con chiusura dai toni vagamente epici. Ci resta solo una domanda: spesso i giocatori affrontano malvolentieri le interviste dei media, nonostante faccia parte del loro lavoro: come l’avr¨¤ vissuta stavolta Sergio?
Gasport
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