Il nuovo allenatore ha dato fiducia a Bale-Benzema-Asensio e puntato sul gioco. E in Liga il Madrid va alla grande. Un solo problema: aspettare Vinicius
Il Real Madrid del nuovo corso, senza Zidane e Cristiano Ronaldo. Ap
Oggi sono esattamente 100 giorni dall’inatteso e clamoroso addio di Zinedine Zidane dalla panchina del Madrid. Avvenuto il 31 maggio, appena 5 giorni dopo la vittoria di Kiev che ha portato al Bernabeu la 13? Champions League, la terza consecutiva con Zizou. In poco pi¨´ di tre mesi alla Casa Blanca sono cambiate tantissime cose, e non poteva essere altrimenti. Queste le principali novit¨¤.
LA PANCHINA —
Zidane con il suo addio ha provocato un terremoto le cui scosse hanno aperto fratture anche in nazionale. Senza grandi alternative e con le porte degli allenatori preferiti chiuse o in via di chiusura Florentino Perez a sorpresa ha puntato su Julen Lopetegui, 52 anni, che il 22 maggio aveva rinnovato il suo legame con la nazionale spagnola fino al 2020. Il 14 giugno, vigilia di quello che doveva essere il suo debutto al Mondiale, il tecnico basco ex portiere di riserva del Madrid e del Bar?a veniva presentato al Bernabeu dopo essere stato licenziato dalla Roja. ? al debutto in Liga e Zidane gli ha appena ricordato che "Al Madrid bisogna vincere tutto, sempre". L’ex c.t., imbattuto nelle 20 gare con la Roja, ha resistito bene al primo ceffone, la sconfitta nel derby di Supercoppa Europea con l’Atletico, e mostra disponibilit¨¤ verso l’esterno, feeling con i giocatori, buona capacit¨¤.
LA VITA SENZA RONALDO —
E dire che si ¨¨ subito dovuto confrontare con la scomposta frattura tra Cristiano Ronaldo e Florentino, che ha portato all’addio di CR7. E ha generato l’apprezzata libert¨¤ di Benzema, la piena responsabilit¨¤ di Bale, la richiesta e necessaria continuit¨¤ di Asensio. Il francese ha fatto 4 gol nelle prime 3 giornate di Liga: nell’ultimo campionato ne aveva fatti 5 in tutto. Sorride e sembra un altro, col Bernabeu muto per lo stupore e in via di conversione dopo un odio perenne. Il gallese spesso con Zizou non era nemmeno titolare e oggi sembra aver voglia di caricarsi sulle spalle l’intera squadra, sempre che non si rompa. Asensio era una luce ad intermittenza: anche lui panchinaro come Bale, a volte si accendeva, a volte nessuno toccava il suo interruttore. Su di loro cade l’onere di produrre i 50 gol di media stagionali di CR7. Sembrano essersi messi di punta sull’obiettivo.
I PORTIERI —
Sono anni che Florentino Perez cerca un sostituto per Keylor Navas, che proprio non gli piace. Dopo aver inseguito a lungo e sfiorato David De Gea quest’estate ha preso Thibaut Courtois, ex dell’Atletico che ha subito baciato lo scudo del Real. E che dopo 3 partite ha debuttato scalzando il tico che ha vinto 3 Champions. Deve giocare Courtois per volere presidenziale, vedremo quanto positiva (cos¨¬ la definisce ogni volte che glielo chiedono Lopetegui) sar¨¤ la rivalit¨¤ tra i due.
SPAZIO AI GIOVANI —
In questo inizio di stagione si ¨¨ visto Dani Ceballos, dimenticato da Zidane (4 partite da titolare in tutta la Liga 2017-18), con l’ex Betis che ha immediatamente sparato veleno e recriminazioni sul suo ex allenatore; ¨¨ tornato Mariano Diaz, scartato improvvidamente la scorsa stagione per tenere Borja Mayoral, Asensio al momento ¨¨ intoccabile nel tridente offensivo. Vinicius, la perla brasiliana pagata 45 milioni, al momento ¨¨ stato mandato a farsi le ossa (e la cosa gli ¨¨ gi¨¤ costata un morso in testa nel derby con l’Atletico) col Castilla, ma Lopetegui assicura che non solo si allener¨¤ sempre con i grandi ma che diventer¨¤ un mezzo fenomeno. Intanto i canterani Reguilon e Fede Valverde sono stati promossi in prima squadra.
LA MANO DI JULEN —
Siamo solo all’inizio, ma il Madrid di Lopetegui ha gi¨¤ mostrato alcuni tratti distintivi. Il gioco corale, la solidariet¨¤, la vitalit¨¤ offensiva, l’ottimo pressing avanzato (mai visto con Zidane), l’interesse per la Liga, perso con Zizou tanto che dopo 3 giornate la squadra di Lopetegui ha gi¨¤ 4 punti in pi¨´ rispetto a un anno fa, quando rinunci¨° rapidamente alla lotta col Bar?a. Julen per ora ha fatto rotazioni ovunque, portiere, difensori centrali, centrocampo, suggeritore. Non davanti, dove Bale, Benzema e Asensio sinora sono intoccabili. Da loro il tecnico sta ottenendo gol e occasioni. Il Madrid pare decisamente pi¨´ compatto, pericoloso e difficile da battere, almeno in Liga. La Roma ci dir¨¤ se la cosa vale anche in Europa.
Filippo Maria Ricci
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