L’Italia non si inginocchia. Chiellini: "Faremo altro contro il razzismo"
Il capitano infortunato annuncia prima della sfida con l’Austria la posizione degli azzurri sul gesto di protesta per la giustizia sociale
L’Italia non si ¨¨ inginocchiata prima della partita contro l’Austria, ottavo di finale dell’Europeo. “Credo non ci sia stata nessuna richiesta - ha raccontato Giorgio Chiellini a Rai Sport un’ora prima del via -. Quando ci sar¨¤ la richiesta da parte dell’altra squadra, ci inginocchieremo, per sentimento di solidariet¨¤ e sensibilit¨¤ verso l’altra squadra. Cercheremo di combattere il razzismo in un altro modo, con iniziative insieme alla Federazione nei prossimi mesi”.
Prepartita
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Il pregara ¨¨ filato via senza dimostrazioni. Italia e Austria sono entrate sul prato di Wembley, hanno ascoltato i rispettivi inni nazionali (gli azzurri che cantano “Fratelli d’Italia” sono diventati virali sui social) e poi si sono schierate a centrocampo per il fischio d’inizio. Nemmeno i giocatori austriaci si sono inginocchiati, aderendo a quel gesto contro razzismo e ingiustizia sociale arrivato anche nella massima competizione continentale. L’arbitro Taylor alle 21 italiane precise ha fischiato l’inizio del match, chiudendo le polemiche che avevano accompagnato il prepartita.
L’inginocchiamento o meno degli azzurri aveva dominato le discussioni della vigilia. Leonard Bonucci all’arrivo a Wembley aveva detto che gli azzurri ne avrebbero discusso nella riunione prepartita. “Io sono per la libert¨¤” aveva detto il c.t. Mancini. Gli azzurri hanno scelto di non fare nulla. L’Austria pure.
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