Sportweek celebra Yamal: il bimbo d'oro è il nuovo simbolo della Spagna

Domani, come ogni sabato, in abbinamento con la Gazzetta (2,50 euro insieme) torna in edicola Sportweek. E prima dell’abbuffata olimpica mandiamo in archivio gli Europei di calcio celebrando il miglior giovane della manifestazione, Lamine Yamal, che con la Spagna ha vinto il torneo da protagonista il giorno dopo aver compiuto 17 anni. Il ragazzo, che non può votare né guidare, che porta ancora l’apparecchio, che durante l’Euro ha dato gli esami di scuola via Zoom e che per la legge tedesca sul lavoro minorile non avrebbe potuto restare in campo oltre una certa ora, si era già messo in luce col Bar?a, ma adesso ha davvero conquistato tutti. Col suo talento, naturalmente, con quel magnifico gol contro la Francia, ma anche col sorriso e la sua storia unica e speciale. A cominciare da quel bagnetto premonitore che gli fece Leo Messi nel 2007 per un calendario dell’Unicef, passando per l’infanzia a Matarò, barrio difficile della grande Barcellona che l’ultradestra spagnola ha definito un "letamaio multiculturale". Ebbene, come cantava De André, "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori": lo si è ben vito sui prati di Germania, fino a quell’ultimo scatto, non meno tenero di quello con Messi, in cui Yamal, medaglia d’oro al collo, gioca tra i coriandoli sul campo dell’Olympiastadion di Berlino insieme al fratellino Keyne di due anni.