Il pubblico all’Europeo: tutto nelle mani di Draghi
La parola chiave del rebus Europeo ¨¨ tempo. Il tempo che corre, il tempo che scade il 19 aprile, giorno dell’esecutivo Uefa, anche se per tutto il pomeriggio di ieri si sono inseguite voci su una scadenza ancora pi¨´ ravvicinata. Il tempo che “se ne potessimo avere di pi¨´, magari fino all’inizio di maggio”, come dice Franco Locatelli, coordinatore del Cts. Sono giorni febbrili per salvare il poker di partite italiano della rassegna continentale, l’inaugurazione contro la Turchia dell’11 giugno, le altre sfide con Svizzera e Galles del 16 e del 20, e il quarto di finale del 3 luglio. Ma l’Italia e il suo calcio non vivono sulla luna ed ¨¨ ovvio che la “condizione” per restare nel cast delle citt¨¤ organizzatrici, la riapertura del 25 per cento dell’Olimpico, mentre ancora non c’¨¨ certezza su quando un ristorante, un cinema o una palestra potranno riaprire, ¨¨ davvero uno scoglio perfido. Per questo, la Federcalcio torna a quella parola, tempo, e sottolinea che mancano due mesi, un’enormit¨¤, che dovrebbe significare milioni di persone vaccinate in pi¨´.
Tocca a Draghi
¡ªUn contesto molto vicino a quello enunciato nella sua ultima conferenza stampa di Draghi, che farebbe del pubblico all’Europeo uno dei campi di una ripartenza sicura del Paese e non la fuga in avanti del solito calcio. E proprio al premier ha scritto una lettera Gabriele Gravina. Il presidente della Figc ha chiesto a Draghi di “adoperarsi per assicurare un pubblico almeno pari al 25 per cento della capienza”. Tradotto: 16mila spettatori per rispettare l’ultimatum Uefa, non proprio un miracolo di sensibilit¨¤ in piena emergenza pandemica. Ieri ha parlato dell’Europeo la neosottosegretaria allo sport, Valentina Vezzali: “? un’occasione importante per il nostro Paese, pu¨° sottolineare l’importanza di continuare a ospitare eventi importanti come anche tanti altri che stiamo organizzando. Mi adoperer¨° con tutta me stessa affinch¨¦ possa essere dato il via libera”. C’¨¨ una certa fiducia sul fatto che Draghi dica s¨¬. Un s¨¬ circondato per¨° da un protocollo rigido e stringente.
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Problema trasporti
¡ªIeri Locatelli, intervenuto a “Radio anch’io sport” su Radio 1, oltre alla richiesta di un po’ pi¨´ di tempo ha detto altre due cose. Primo: “Noi scienziati diamo suggerimenti, ma la decisione spetta al Governo”. Secondo: “La app pu¨° essere importante, ma c’¨¨ il problema trasporti”. La palla passa dunque alla politica. Sono quotidiani i contatti fra la Figc e il ministro della salute, Roberto Speranza. Gioved¨¬ la Vezzali incontrer¨¤ Gravina. Si far¨¤ il punto della situazione sperando che nel conto alla rovescia siano arrivati dei segnali positivi.
I piani della Figc
¡ªI progetti sono pronti. Prevedono differenti livelli di capienza, dal 25 al 40 per cento dello stadio. Anche l’uso di una app specifica non risolve tutti i problemi perch¨¦ naturalmente dovrebbero scaricarla tutti e inoltre i codici per gli acquisti del biglietto sono dell’Uefa, che organizza l’intera prevendita. Il piano Figc prevede che la condizione per entrare sia quella o di essere vaccinati o di aver effettuato un tampone rapido poche ore prima della partita. Quanto all’ipotesi che gli Europei possano essere preceduti da eventi “apripista”, prevale un certo scetticismo. Poche possibilit¨¤ per una prova generale in Coppa Italia il 19 maggio a Reggio Emilia, qualcuna in pi¨´ per un’apertura simbolica magari nelle ultime due giornate di campionato tornando ai mille spettatori di inizio stagione.
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