Ha due facce, completamente diverse, lĄŻEuropa League delle romane. Da una parte una sorridente e stratosferica Lazio, capace di domare la Real Sociedad in mezzĄŻora; di brindare al primo posto in classifica; di superare una rappresentante spagnola, rinforzando di conseguenza lĄŻItalia nel famoso ranking che pu¨° regalarci una quinta squadra in Champions. DallĄŻaltra una Roma imbronciata, spenta, unica delle nostre - nella tre giorni europea - a uscire sconfitta, finendo addirittura ai margini di quelle che dovranno disputare i playoff. Un peccato, perch¨Ś con i cinque successi - di Inter, Milan, Atalanta, Bologna e Lazio - e il pareggio della Juve, si poteva chiudere un cerchio quasi perfetto. E invece, proprio contro lĄŻavversario pi¨´ abbordabile, sono inciampati i giallorossi di Ranieri. Roba inspiegabile per un gruppo in cui abbondano campioni del mondo di oggi e di ieri - da Dybala a Paredes e Hummels - e gente che ha gi¨¤ conquistato coppe europee.?
coppe europee
Lazio da imitare: l'unione fa l'Europa. Roma, i soliti errori
Contenuto premium