United, impresa a Blackpool
Coppa di Lega, Arsenal in finale

Sotto di due gol all'intervallo nel recupero di Premier, la squadra di Ferguson si impone 3-2 e ricaccia l'Arsenal a meno cinque. A segno Berbatov (doppietta) ed Hernandez. I Gunners eliminano l'Ipswich

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BLACKPOOL, 25 gennaio 2011 – Il Manchester United è ufficialmente in fuga! Gli invincibili Red Devils non sporcano il loro record d’imbattibilità, espugnano il Bloomfield Road della rivelazione Blackpool (3-2) e lasciano i più immediati inseguitori dell’Arsenal a cinque punti. Ma il Manchester se l’è vista veramente brutta perché un Blackpool tutto corsa e freschezza l’ha messo in croce nei primi 45 minuti, che si sono chiusi con i padroni di casa in sorprendente doppio vantaggio. Nella ripresa è tutt’altra storia. Il lodevole Blackpool è sulle gambe, lo United, grazie anche alle riserve di lusso Giggs e Hernandez, e al solito opportunista Berbatov, si regala la rimonta. Il team di Ferguson nei secondi 45 minuti è spietato: un cocktail quasi perfetto tra esperienza e gioventù, tecnica sopraffina e ruvida solidità, fiammate offensive e attenta copertura difensiva.

LE SQUADRE — Gli ospiti riaccolgono l’esplosività del carioca Rafael sulla fascia destra e l’esperienza del rosso Paul Scholes in cabina di regia, ma devono rinunciare all’acciaccato Ferdinand nel cuore della difesa mentre Giggs si accomoda in panchina. Il manager del Blackpool Ian Holloway si aggiudica la palma della miglior battuta nel pre-partita: “Originariamente avremmo dovuto affrontare lo United subito dopo la loro vittoria contro il Blackburn per 7-1 (match poi rinviato per il gelo, ndr), ora sono reduci da un 5-0 sul Birmingham …quindi possiamo considerarci fortunati!”. Al calcio d’inizio non c’è però spazio per l’ironia e il tecnico degli arancioni propone un compatto 4-3-3 con lo scozzese Charlie Adam come direttore d’orchestra, nonostante le sirene del Liverpool e una richiesta di trasferimento presentata dal giocatore ieri.

SORPRESA BLACKPOOL — Lo United parte deciso, fa tanto possesso palla, ma ricava poco: soltanto due calci d’angolo nei dieci minuti iniziali. Sulla prima incursione importante dei padroni di casa, al 14’, con Evra a bordo campo a farsi medicare per un taglio al labbro, Cathcart trova un’imponente incornata, su corner del capitano Adam, e supera Van der Sar. E così il Blackpool, oltre al vantaggio, centra un record invidiabile, quello cioè di aver segnato una rete in ognuna delle 23 partite di Premier giocate in stagione. Al 25’ i Red Devils rischiano di impallinarsi da soli quando un centro di Adam è goffamente deviato prima di testa e poi di tacco dal serbo Vidic: buon per lui che Van der Sar è attento e riesce a metterci una pezza. Meno di sessanta secondi e Grandin, innescato da Varney, spara alle stelle da buona posizione. Bloomfield Road è una bolgia, lo United per 15' buoni non ci capisce più nulla e subisce la spinta di un Blackpool pimpantissimo.

DJ CAMPBELL E UNITED “SUONATO” — Fiammatina dei Red Devils a meno cinque dalla pausa: dapprima Rafael impegna di testa il portiere del Blackpool e poi Berbatov si esibisce in uno stop da cineteca, ma in un tiro inguardabile. Proprio quando ci si aspetta il forcing del Manchester, il Blackpool colpisce ancora. Mancano due minuti alla pausa e la botta di Vaughan viene deviata in corner da Van der Sar. Sempre Adam dalla bandierina, Nani allunga la traiettoria, ma proprio dove è appostato DJ Campbell che, sul palo opposto, ribadisce in rete. Incredibile a Blackpool: lo United va all’intervallo sotto di due reti.

La festa finale dei giocatori dello United. Ap

RIMONTONA UNITED — Sir Alex Ferguson gioca la carta Giggs, che rileva Gibson, e accantona il 4-3-3 del primo tempo, riposizionando i suoi con un più classico 4-4-2. Sembra inoltre che il “discorsino” fatto dal tecnico scozzese all’intervallo abbia avuto effetto perché lo United esce dagli spogliatoi trasformato: sale in cattedra allora il portiere ghanese del Blackpool Kingson, che è attento sulle stoccate di Nani, Rafael e Scholes. Al 65’ un Rooney, che ormai fenomeno non è più, lascia il posto al messicano Chicharito Hernandez che ha l’occasionissima cinque minuti dopo, ma non riesce a superare Kingson, a seguito di uno scatto sul filo del fuorigioco. In tre minuti però il Manchester riesce a “girare” la partita. Dapprima al 72’ Berbatov mette a segno il suo diciottesimo centro stagionale, rifinendo da sotto misura una combinazione Nani-Fletcher. E poi, quando mancano 15' al triplice fischio finale, un aggancio da manuale e susseguente assist sontuoso di Giggs liberano il messicano Hernandez che regala il pareggio agli ospiti. Rafael s’infortuna in uno scontro aereo, esce in barella con tanto di maschera d’ossigeno e Ferguson gioca il tutto per tutto, mandando in campo il centrocampista Anderson, con Fletcher che si inventa terzino. E la scommessa paga perché i Red Devils non si accontentano del punto, spingono sull’acceleratore e all’87’ ancora Berbatov, lanciato alla perfezizone da Scholes, scatta e trafigge Kingson per il definitivo 3-2. Sono ben 10 i minuti di recupero, ma il Blackpool è stremato e non riesce a impegnare in alcun modo i capoclassifica, che anzi vanno in un paio d’occasioni vicini al poker.

BENE IL VILLA — Nell’altro recupero di Premier giocato in serata, l’Aston Villa fa un altro passo avanti verso posizioni di classifica più confortevoli, andando a espugnare il campo dell’inguaiatissimo Wigan per 2-1.

ARSENAL IN FINALE DI CARLING — L’Arsenal prenota il viaggio a Wembley. Sarà pur solo la finale Coppa di Lega, ma per i Gunners è un’occasione da leccarsi i baffi visto che l’ultimo trofeo messo in bacheca era la FA Cup del 2005. I londinesi piegano in casa l’Ipswich (seconda divisione) con un rotondo 3-0, maturato nella ripresa grazie a Bendtner, Koscielny, Fabregas e ribaltano così lo 0-1 dell’andata. In finale affronteranno la vincente di West Ham-Birmingham che si affronteranno nella sfida di ritorno mercoledì 26 gennaio.