I Top e i Flop in Premier
È Macheda la scoperta più bella

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LONDRA (Gb), 24 maggio 2009 - E’ Federico Macheda il volto da ricordare di questa Premier League. O almeno questo è il giudizio del “News of the World” che ha messo in fila i “meglio” ( e i “peggio” della stagione che si conclude oggi, definendo il 17enne romano del Manchester United il miglior esordiente di quest’anno, grazie ai due gol decisivi contro Aston Villa e Sunderland che hanno rimesso in carreggiata i Red Devils, dopo qualche sbandamento non previsto, e contribuito al titolo numero 18 del club allenato da Sir Alex Ferguson. E i campioni della Premier monopolizzano l’undici vincente del domenicale con ben 3 giocatori nella formazione titolare (i difensori Patrice Evra e Nemanja Vidic che, insieme con Rio Ferdinand, porta a casa anche il riconoscimento per la miglior coppia centrale, e l’attaccante Wayne Rooney) e una nota di merito anche per il centrocampista scozzese Darren Fletcher, considerato il giocatore che più ha fatto progressi in stagione. A sorpresa, dopo lo United è il Fulham a dare il maggior contributo con due giocatori: si tratta del difensore norvegese Brede Paulsen Hangeland (“che il club sarà bene faccia di tutto per trattenere”, chiosa il tabloid) e del centrocampista Danny Murphy “la scommessa vinta di Roy Hodgson”).

Federico Macheda osserva divertito Cristiano Ronaldo. Ap

Quanto alle altre “Fab Four”, brilla per assenza l’Arsenal, mentre Chelsea e Liverpool regalano un giocatore a testa: Frank Lampard per i Blues e Fernando Torres per i Reds. E la coppia composta dallo spagnolo e dall’olandese Dirk Kuyt è stata anche giudicata la migliore per l’attacco con 25 reti. A difendere la porta di questa “Top 11” è il portiere finlandese del Bolton, Jussi Jaaskelainen (“è un mistero il fatto che non sia ancora arrivato in un grande club”), mentre gli ultimi tre ad essere inseriti in squadra sono il difensore del Portsmouth, Glen Johnson, il centrocampista offensivo Ashley Young dell’Aston Villa e il centrocampista irlandese del Manchester City, Stephen Ireland. In panchina, ad allenare questa “squadra delle meraviglie” ci sono Tony Pulis dello Stoke (“tanto di cappello per essere riuscito non solo a salvare il club, ma a farlo con un budget inferiore ai 20 milioni di euro”) e Steve Clarke del West Ham come suo vice.

i peggio — Sull’altro lato della lavagna ci sono, invece, i “Flop 11”, con l’Arsenal che in questo caso paga pegno per ben due volte con altrettanti difensori: l’ivoriano Emmanuel Eboue (“nessuna squadra con ambizioni di Champions League può permettersi uno come Eboue”) e il francese Michael Silvestre. Anche il Manchester City ha la sua “coppia delle sciagure”, in questo caso a centrocampo: si tratta di Micah Richards (“si crede molto meglio di quello che è in realtà, meglio che cambi idea in fretta”) e del brasiliano Elano. Non solo. Nel club degli sceicchi milita anche il calciatore più sopravvalutato della stagione: ovvero, Shaun Wright-Phillips. In porta, spazio (si fa per dire) a Scott Carson del West Bromwich Albion (“resta un mistero come abbia fatto a collezionare delle presenze in Nazionale”), mentre in difesa, oltre ai due Gunners, troviamo anche Nicky Shorey dell’Aston Villa. Spostandoci a centrocampo, la delusione vera si chiama David Bentley del Tottenham (“ha un ego monumentale che oscura tutto il resto”) che divide la negativa ribalta con il solito “bad boy” del Newcastle, al secolo Joey Barton, ma una menzione particolare va pure al centrocampista offensivo del Sunderland, Steed Malbranque (“gioca solo per il contratto”). In attacco, i nomi da cancellare sono, invece, quelli dello svedese Johan Elmander del Bolton e del brasiliano Alfonso Alves del Middlesbrough. E quale maglia oscena potrebbe mai indossare una simile accozzaglia di pessimi elementi? Nientemeno che quella da trasferta del Liverpool che, oltre ad essere bruttissima da guardare per quel verdino abbinato ai pantaloncini scuri che fa tanto divisa militare, porta pure malissimo, visto che da quando i Reds hanno introdotto la maglia verde da trasferta nei primi anni 90, non hanno più vinto un titolo. Ragione in più per sbarazzarsene e in fretta. Naturalmente, una squadra così combinata dovrà poi giocare anche su un terreno orrendamente adeguato, ovvero lo stadio di Fratton Park del Portsmouth, giudicato “vecchio, sporco e antiquato”.