Il City macina il Liverpool
Mancio: "Balotelli un grande"

Travolgente 3-0 nell'esordio casalingo contro i Reds in affanno. Il tecnico elogia l'italiano (oggi in tribuna): "È più forte di Torres perché può fare la punta o l'ala, ma comunque sono entrambi fra gli 8-9 migliori al mondo"

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Balotelli con Mancini, braccio e mente del Manchester City. Ap

LONDRA (Gran Bretagna), 23 agosto 2010 - Mario Balotelli? Meglio di Fernando Torres. A dirlo è Roberto Mancini, ma non pensiate che la sua sia la classica dichiarazione di uno che, dopo aver inseguito lo spagnolo per tutta un’estate, si è ritrovato con il ventenne italiano e, quindi, deve farselo piacere per forza (visto, oltretutto, che il Manchester City lo ha pagato 22,5 milioni di sterline, ovvero 27,5 milioni di euro). Il Mancio è assolutamente convinto di quello che dice, anche perché lui SuperMario lo conosce bene. “La prima volta che lo vidi giocare, aveva 16 anni – ha spiegato il tecnico -. All’epoca, allenavo l’Inter e avevamo ancora cinque gare per finire la stagione. Ibrahimovic era infortunato e così decisi di metter dentro Balotelli che giocò come un trentenne e questo perché ha un’ottima tecnica e ha tutto quello che serve per fare gol. Va bene per la Premier League perché questo campionato è diverso da quello italiano: qui i difensori non lo conoscono ancora molto, ma si renderanno conto che può cambiare le sorti di una partita, esattamente come fa Tevez”.

DOPPIO RUOLO PER SUPERMARIO — Balo e Torres si ritroveranno uno di fronte all’altro questa sera, nel Monday Night della seconda giornata: la sfida ideale per vedere chi è il migliore, anche se Mancini la sua idea ce l’ha già. “Credo che Balotelli sia bravo quanto Torres, anzi anche meglio, perché lo spagnolo può giocare solo come attaccante, mentre Mario può essere impiegato sia da punta che da ala. Ovviamente, stiamo parlando di due campioni, tanto è vero che il Liverpool non ha venduto Torres perché è troppo importante per loro, ma al suo posto da noi è arrivato Balotelli, quindi va bene così. Secondo me, ci sono 8-9 fantastici attaccanti al mondo e Torres e SuperMario sono fra questi, al pari di Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo e Messi”. Di certo, non si può dire che Balo non abbia avuto un impatto di quelli che contano all’esordio con il City, visto che è andato in gol in Europa League contro il Timisoara, nemmeno un quarto d’ora dopo essere entrato al posto di Gareth Barry. E questa sera l’ex interista, che ha superato il fastidio al ginocchio rimediato nei minuti finali in Romania, promette di ripetersi nell’esordio in Premier contro i Reds, anche se Mancini è consapevole che inizio più in salita per il City non poteva esserci, a maggior ragione con Boateng e Kolarov fuori uso per oltre due mesi. “Il Liverpool è forte, hanno cambiato solo l’allenatore, tenendo gli stessi giocatori dell’anno passato, e pertanto lotterà ancora per il titolo. E poi Hodgson è un grande allenatore, lo conosco bene perché ha lavorato in Italia tanti anni. È come me e questa è una buona cosa”.

Fernando Torres con il tecnico Roy Hodgson. Ap

HODGSON: MANCINI CONOSCE LA PRESSIONE — E lo scambio di “carinerie” fra i due ex tecnici dell’Inter continua con Mister Roy che, pur riconoscendo che i soldi spesi dal City (122 milioni di sterline, pari a 150 milioni di euro) abbiano inevitabilmente messo pressione al collega, si dice sicurissimo che il Mancio possa sopportare di tutto, non fosse altro per il fatto di essere stato sulla panchina dell’Inter. “Quella è vera pressione – ha spiegato Hodgson – perché l’Inter è un’istituzione per il calcio italiano, ancora più del Milan, ed è il club più forte per tradizione. Quando alleni una squadra del genere, non puoi temere nessun altro tipo di pressione. Poi, è logico, dati i soldi spesi e i giocatori acquistati, sarebbe un disastro se il City non riuscisse a finire nelle prime tre e a qualificarsi per la Champions League. Ma io, comunque, non sono invidioso delle loro disponibilità economiche, perché sono nella posizione in cui volevo essere e lavoro per il club in cui ho sempre voluto lavorare. Casomai, sono gli altri che devono essere gelosi di me, anche perché ho giocatori del calibro di Gerrard, Torres e Mascherano, ovvero tre campioni che ogni tecnico vorrebbe allenare”.

travolgenti — Fair play davanti a microfoni e taccuini, ma in campo Mancini non ha avuto pietà. Il suo Manchester City ha travolto un Liverpool in chiaro affanno, con un 3-0 che è stato salutato da ovazioni del pubblico. Barry ha sbloccato una gara in cui i Reds non sono mai stati in partita, il 2-0 a inizio ripresa (colpo di testa di Richards e tocco praticamente sulla linea di porta di Tevez) ha chiuso virtualmente il match, su cui ha piantato l'ultima banderilla ancora l'attaccante argentino su rigore.