Rooney riabbraccia il figlio
Ma Ferguson lo fa fuori

Scelta a sorpresa del tecnico del Manchester United: contro l'Everton Rooney non sarà neanche in panchina. La moglie Coleen intanto gli ha fatto rivedere Kai, ma la riconciliazione sembra ancora complicata. La dichiarazione congiunta: "Gli ultimi sei giorni sono stati estremamente dolorosi. Chiediamo il rispetto della nostra privacy"

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LONDRA (Gran Bretagna), 11 settembre 2010 - La decisione che non ti aspetti. A poche ore dalla sfida con l'Everton, Sir Alex Ferguson decide di lasciare a casa Wayne Rooney. Per lui nemmeno la panchina. Ancora non si conoscono le causa della mancata convocazione, ma è probabile che Ferguson, che nella movimentata vicenda sentimentale del suo campione non ha mai smesso di stargli vicino, abbia visto Wayne poco sereno. Anche perché si gioca contro la sua ex squadra che ancora non lo ha perdonato per essersene andato allo United nel 2004. Ferguson lo aveva detto, "per lui sarà un incubo infernale".

l'abbraccio con kai — E dire che proprio ieri Rooney aveva mostrato uno dei primi sorrisi di questi sei giorni terribili . Lo aveva riservato al piccolo Kai, che mamma Coleen gli ha fatto vedere dopo quasi una settimana di ostracismo causato dal “ciclone Jenny” (la escort che ha raccontato di aver avuto una relazione con il campione durante la gravidanza della moglie). Il bambino è arrivato a bordo della Range Rover della madre, visto che da quando è scoppiato lo scandalo i due si sono trasferiti a casa dei genitori di lei, a Liverpool, e non appena Roo se lo è ritrovato in braccio, la lacrimuccia è scappata. Ma se il giocatore pensava che l’incontro con Kai potesse essere il primo passo verso la riconciliazione coniugale rischia davvero di rimanere deluso, perché, stando a quanto detto dai soliti amici impiccioni al “Daily Mirror”, un conto è il rapporto fra padre e figlio e un conto è quello fra marito e moglie e, in quest’ultimo caso, Coleen (che ieri ha ricevuto un sms di sostegno da Cheryl Cole, un’altra che di corna se ne intende, visto che fino a dieci giorni fa era sposata con Ashley Cole) potrebbe non riuscire mai a perdonare Rooney. “Serviranno giorni, per non dire settimane, per stabilire il da farsi – ha spiegato una fonte al tabloid – perché non puoi decidere il destino di un matrimonio in pochi minuti, e non credo che Coleen lo abbia già fatto”.

Rooney con il figlio. Reuters

DICHIARAZIONE CONGIUNTA — E che siano stati (e saranno ancora) giorni difficili lo hanno confermato gli stessi diretti interessati in una dichiarazione congiunta, resa pubblica dal loro addetto stampa, Ian Monk, dopo la visita di Coleen e del piccolo Kai. “Gli ultimi sei giorni sono stati estremamente dolorosi per noi e per le nostre famiglie. E’ impossibile cercare di risolvere ogni questione stando continuamente sotto i riflettori della stampa. Per questo chiediamo il rispetto della nostra privacy e il diritto a discutere di queste faccende in privato”. Ma per molti la decisione sembra presa, e porterebbe dritto al divorzio. Un divorzio che, fra l’altro, potrebbe costare al campione oltre 50 milioni di sterline (più di 60,5 milioni di euro), visto che Coleen gli è vicina fin dagli esordi della sua carriera e, pertanto, potrebbe anche pretendere una percentuale sui suoi futuri guadagni.

GLI SPONSOR NON LO MOLLANO — L’unica consolazione economica potrebbe arrivargli dagli sponsor (ovvero, Harper Collins, Nike, EA Sports e Coca Cola) che, malgrado i bookmaker accettino scommesse sul suo prossimo licenziamento e siano nati gruppi su Facebook favorevoli alla sua cacciata, sembrano invece propensi a mantenere gli attuali i contratti, che fruttano all’attaccante oltre 2,5 milioni di sterline l’anno (pari a 3 milioni di euro).