Il Lilla si prende la Francia
Hazard: "Inter? Che onore"

Nella penultima giornata della Ligue 1, la squadra di Garcia pareggia 2-2 a Parigi e vince il campionato per la terza volta nella sua storia, 57 anni dopo l'ultimo trionfo. Il 20enne talento belga: "Ho letto dell'interessamento dei nerazzurri: è una grande squadra anche se io sto bene qui"

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Giocatori del Lilla in festa a Parigi. Afp

PARIGI, 21 maggio 2011 - Ha vinto l'entusiasmo, la freschezza, la voglia di imporsi da outsider e soprattutto il bel gioco. Quello tutto palla a terra e invenzioni in velocità, laccato blaugrana, profetizzato da un allenatore, Rudi Garcia, che di spagnolo ha pure le origini, e predicato da un genio formato in casa: Eden Hazard, 20 anni e grande futuro davanti a sé. Ha vinto il calcio vissuto come piacere assoluto, filosofia di una società che punta in alto, con un nuovo stadio all’orizzonte e l’ambizione di farsi un nome anche in Europa. L'anno scorso il Marsiglia aveva interrotto un digiuno da scudetto che durava da 17 anni. Il Lilla fa meglio anche su questo: campione di Francia dopo 57 anni.

CHAMPAGNE — E’ bastato il pareggio di stasera al Parc des Princes (2-2), certo soffrendo fino all'ultimo perché i parigini si giocano ancora un posto in Champions (visto lo 0-0 del Lione in casa col Caen), per certificare quello che già si festeggiava da mercoledì, quando la vittoria sul Sochaux (1-0) aveva portato a sei punti il vantaggio sul Marsiglia (bloccato dal Valenciennes stasera sul 2-2) e a +8 la differenza reti. Abbastanza per intasare le vie del centro storico di Lilla, tra fiumi di birra e qualche coppa di champagne. Brindisi su una stagione già indimenticabile con la vittoria di una settimana fa della Coppa di Francia, sempre a spese del Paris Saint Germain. Primo trofeo da 56 anni in qua. Un doublé, sigillo su un’annata perfetta. Il Lilla è salito sul gradino più alto del podio il 5 dicembre (goleada al Lorient 6-3) per rimanerci quasi cinque mesi di fila, prendendosi una settimana di pausa, illudendo il Marsiglia di Deschamps, e risalirci poi subito dopo. E proprio al Velodrome, in casa dei campioni uscenti, c’è stata la vera svolta. Quella che ha fatto prendere coscienza ai ragazzi di Garcia che anche loro, esclusi un anno fa dalla zona Champions all’ultima giornata (battuti dal Lorient), potevano pretendere qualcosa di più di un semplice piazzamento, con quell’1-2 strappato negli ultimi secondi.

Tifosi scatenati per le strade di Lilla. Afp

FAMIGLIA — Così è maturato un gruppo che Garcia si coltiva con passione da tre stagioni, gestendolo come una famiglia, delegando responsabilità (ha istituito un minisenato in spogliatoio per amministrare richieste e divergenze), assecondando talento e disponibilità. E’ stato di sicuro l’anno di Hazard, prototipo di giocatore moderno, genio dal tocco imprevedibile che le big europee corteggiano apertamente. In primis l'Inter. Ma è stata anche l’annata di Mavuba, capitano nato in mare 27 anni fa in un barcone di profughi in fuga dalla guerra dell’Angola, e di Rami, centrale nazionale, già promesso al Valencia. O ancora di Gervinho, ala destra ivoriana con il vizio del gol (15), come Sow, il bomber che con 21 reti ha trasformato il sogno in realtà, andando in rete anche stasera. Senza dimenticare Landreau, portiere in cerca di rivincite, ex del Psg, di nuovo campione dieci anni dopo l’avventura con il Nantes. Impeccabile stasera.

FAIR PLAY — Ma il Lilla è anche sinonimo di spettacolo, regalato ad ogni partita, con un gioco aperto, veloce, danzante sui precetti blaugrana (miglior attacco, seconda miglior dietro il Rennes), grazie a giocatori come Cabaye, altro elemento da tener d’occhio, e a jolly di lusso come Obraniak (suo il gol per la Coppa di Francia, suo il primo gol stasera) e il mancato palermitano De Melo. Lo scudetto è anche quello del fairplay, di una squadra che rispetta tutti, anche i rivali più diretti, come il Lens, cittadina di calcio a 40 Km da Lilla, retrocessa in Ligue 2. Un peccato per Garcia, “perché è tutta la regione a soffrirne”. Uno spreco per Cabaye: “Il loro posto è in Ligue 1. Ci mancheranno i derby”. Il fairplay, infatti, è anche finanziario. Conti in regola, campagne acquisti a costo zero (Sow è arrivato a parametro zero, Hazard è formato in casa) e introiti in aumento (saranno 75 milioni di euro il prossimo anno contro gli attuali 50) e un nuovo stadio da 51mila posti previsto per l’estate 2012. Anche per questo il Lilla sogna in grande. Normale, il suo presidente, Michel Seydoux, in carica dal 2001 (dopo un biennio da amministratore a Lione) è un habitué delle storie tutte da inventare, produttore cinematografico di successo (Gaumont-Pathé), un De Laurentiis del nord, ma già con uno scudetto in bacheca.

hazard — Nel pieno dei festeggiamenti Hazard ha trovato il modo di rispondere a una domanda sull'interessamento dell'Inter: "Ho letto su internet dell'interesse della squadra italiana nei miei confronti - ha detto il giovane talento belga -, certo si tratta di una grande squadra e sono onorato di questo interesse, ma io adesso sto bene al Lilla".