Fifa, è tutti contro tutti
"Qatar, Mondiale comprato"

Mercoledì le votazioni (ma gli inglesi chiedono un rinvio), con Blatter ormai unico candidato dopo il ritiro di Bin Hammam. Dubbi sul voto: ora il nordamericano Warner accusa il presidente uscente di corruzione e mostra una mail compromettente. Il segretario generale Valcke scriveva: "Bin Hammam sta pensando di comprare la Fifa come ha comprato Qatar 2022"

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Blatter e Bin Hammam. Afp

ZURIGO (Svi), 30 maggio 2011 - Fifa contro Fifa, tutti contro tutti. Bin Hammam e Warner contro Blatter: dicono che avrebbe pagato un milione al Nordamerica, oltre a dare regali vari (tipo proiettori e pc). Blazer contro Bin Hammam: afferma che ha comprato i voti nordamericani. Adesso è in imbarazzo anche il segretario generale Valcke: colpa di un'e-mail privata, ma compromettente, nella quale dice di sapere che il Qatar "ha comprato" il Mondiale 2022. Si sta aprendo un doppio binario di scandali: corruzione verso le elezioni presidenziali e, pare, anche per l’assegnazione di Qatar 2022. E non è finita: in una drammatica conferenza del pomeriggio Blatter nega la crisi. Mercoledì infine si vota. Ma si vota davvero? La Federazione inglese ha chiesto un rinvio delle operazioni. La richiesta è motivata per "la grave crisi che sta attraversando la federazione internazionale". La Football Association, il 19 maggio scorso aveva annunciato che si sarebbe astenuta dal voto. Ora, in una nota pubblicata sul suo sito internet, chiede il rinvio delle elezioni per la presidenza Fifa. "Gli eventi degli ultimi giorni hanno rafforzato le nostre convinzioni - ha ricordato David Bernstein, attuale numero uno della Football Association - e chiediamo alla Fifa e alle altre Federazioni di supportarci con due iniziative. La prima, rinviare le elezioni e dare quindi credibilità a questo processo, permettendo ad altri eventuali candidati di avere l'opportunità di correre per la carica di presidente. La seconda, affidarsi a una componente esterna e indipendente perchè indichi come migliorare la governance, le procedure e le strutture attraverso i processi decisionali della Fifa".

BLATTER 1: QUALE CRISI? — Non ha dubbi Sepp Blatter che, in una drammatica conferenza stampa, nella quale litiga con diversi cronisti e poi se ne va, ha anche il coraggio di dire: “Crisi Fifa? Ma quale crisi? Sono solo piccole difficoltà. Mercoledì si vota e risolveremo i problemi all'interno, con la solidarietà”. Conferenza paradossale, nella quale il “boss” può solo vantare un risultato: il fatto che all’Esecutivo Fifa non siano state offerte prove di corruzione – relativamente ai Mondiali 2018 e 2022 – né da Lord Triesman, ex presidente federale inglese, né dal Sunday Times. Per il resto, parole parole parole. “Io devo essere fermato? E perché? Mi dispiace per quanto è accaduto, danneggia l’immagine del calcio. Crisi? Se qualcuno di voi vuole spiegarmi cosa significa crisi, vi risponderò. Ma il calcio non è certo in crisi, avete appena visto la finale di Champions League con bel gioco e fair play. Abbiamo difficoltà”.

BLATTER 2: CHE CONFERENZA — Poi il futuro: “Tolleranza zero dentro e fuori dal campo, rafforzamento del Comitato Etico, migliore comunicazione”. Su Bin Hammam una battuta: “Chiedete a lui perché si è ritirato”. Sulla e-mail di Valcke: “Non rispondo a questo tipo di domanda, ci sono dei comunicati stampa in merito”. Sulla possibilità di rivotare per il Mondiale 2022: “Non c'è alcun dubbio sulla limpidezza della scelta”. Sulla Fifa ai minimi storici: “Ho cercato di portare la reputazione della Fifa ai massimi livelli, ma in questo gioco c'è chi… gioca d’azzardo”. Poi succede il finimondo, litiga con diversi cronisti, chiede “rispetto” mentre qualcuno ride – “è una questione di eleganza” – e infine se ne va.

FATTI E MISFATTI: I MONDIALI — Riassunto delle puntate precedenti. A ottobre il quotidiano britannico "Sunday Times" rivela: ci sono casi di corruzione sulla strada dell’assegnazione dei Mondiali 2018-22 (da decidere a dicembre). I cronisti si sono travestiti da mediatori, hanno registrato incontri compromettenti e incastrato sei membri della Fifa, tra i quali due dell’Esecutivo, un tahitiano e un nigeriano, che sono sospesi e multati. Si vota e, come volevasi dimostrare, vincono Russia (2018) e Qatar (2022) benché i loro dossier siano i peggiori, soprattutto rispetto a quelli di Inghilterra e Stati Uniti. L’Inghilterra giura vendetta.

FATTI E MISFATTI: LE ELEZIONI — Dopo tante esitazioni, Mohamed Bin Hammam, qatariano, tra i protagonisti del successo di Qatar 2002, ex amico di Blatter, si candida alle presidenziali. Sfida il "boss" che cerca la quarta rielezione. Si apre una guerra interna alla Fifa con due questioni in ballo: 1) le presunte corruzioni per i Mondiali 2018 e 2022; 2) le presunte corruzioni verso il voto per le presidenza. Uno spettacolo indecente.

L'assegnazione del Mondiale. reuters

LE ACCUSE INGLESI — Situazione aggravata dalle accuse dell’ex presidente federale inglese, Lord Triesman, il quale riferisce in parlamento accusando di corruzione – in relazione all’assegnazione dei Mondiali – quattro membri dell’Esecutivo Fifa. Chi avrebbe chiesto soldi, chi "qualcosa" (Teixeira), chi il titolo di cavaliere (Leoz)…

IL CONTO DEI VOTI — Dopo un effetto sorpresa iniziale a favore di Bin Hammam, e dopo diversi scambi di accuse, Blatter sembra in vantaggio. Diverse confederazioni (compresa l’Uefa) si schierano ufficialmente a suo favore. Ma il voto è segreto e Blatter si rende conto che qualcuno non sarà così fedele. Ha paura di perdere. Scopre per esempio che c’è stata una riunione a Trinidad nella quale Bin Hammam ha fatto campagna elettorale, forse anche di più. E allora la situazione precipita.

LA RIVELAZIONE — A questo punto l’assalto finale. Chuck Blazer, statunitense, segretario della Concacaf (Nordamerica), fedele alleato (a anche più) di Jack Warner, di Trinidad, potentissimo presidente nordamericano che controlla i 35 voti del continente, va a sorpresa contro il suo capo. Denuncia alla Fifa una fatto gravissimo: il 10 e 11 maggio Bin Hammam ha incontrato 25 federazioni nordamericane pagando a ciascuna 40mila dollari, all’Hyatt Hotel di Port of Spain, Trinidad. Corruzione in cambio del voto, dice Blazer. Semplice rimborso spese, dice Bin Hammam al quale però, in qualche modo, era stato impedito di partecipare alla precedente riunione della Concacaf a Miami per un presunto problema di visto. Impossibile, visto che l’uomo d’affari del Qatar ha un passaporto diplomatico! Più probabile che Blazer abbia attivato le sue amicizie a Miami e stia pensando così di sbarazzarsi di Warner e diventare lui presidente del Nordamerica.

I 40mila dollari consegnati alla federazione delle Bahamas. PA

LA RINUNCIA — A questo punto viene convocato il Comitato Etico Fifa – organo interno nominato da Blatter – per un primo giudizio sui fatti, in attesa dell’Esecutivo. Bin Hammam e Warner però non si arrendono e contro-denunciano Blatter: sapeva della riunione a Trinidad e dei pagamenti. Sarebbe la fine per Blatter che dovrà essere giudicato anche lui. Ma, proprio alla vigilia del Comitato, l’ennesimo colpo di scena: Bin Hammam si ritira dal voto presidenziale "per il bene del calcio". In realtà ha capito di essere stato incastrato, che le prove dei suoi pagamenti sono schiaccianti, e tenta una via d’uscita. E’ 1-0 per Blatter che sta per segnare un altro gol.

IL COMITATO ETICO — Infatti domenica il Comitato Etico Fifa, in maniera certo discutibile, sospende dalla Fifa Bin Hammam e Warner e assolve Blatter. Per i primi due ci sono delle "evidenze" che impediscono loro di restare dentro la Fifa, in attesa che l’Esecutivo decida altro. Blatter – poteva andare diversamente? – è assolto perché dice di non aver mai saputo dei pagamenti, solo della riunione. Basta la parola del "boss" Fifa per convincere i "saggi etici". Warner, che aveva annunciato pochi giorni prima uno tsunami sulla Fifa, non ci sta e va all’attacco mostrando nuove prove che coinvolgerebbero anche Blatter e il segretario Valcke.

WARNER ACCUSA — Le accuse di Warner sono niente male. 1) Anche Blatter avrebbe pagato il Nordamerica, offrendo un milione di dollari alla Confederazione, davanti a testimoni quali Valcke e un "imbarazzato" Platini. 2) Blatter avrebbe offerto altri regali ai delegati, tipo proiettori e computer. 3) C’è uno scambio di e-mail tra Warner e Valcke: alla domanda di Warner su cosa pensa della candidatura di Bin Hammam, Valcke risponde, tra l’altro, che forse Bin Hammam "sta pensando di comprare la Fifa come ha comprato Qatar 2022". Valcke conferma la mail, ma dice che era una corrispondenza personale. Intanto Bin Hamman giudica "sproporzionato" il giudizio del Comitato Etico e annuncia che farà appello.

Jack Warner e Bin Hammam. Ap

BLATTER INCONTRA — Il Qatar dichiara subito di non aver mai comprato nessun voto per il Mondiale. Platini avrebbe chiesto a Blatter com’era possibile dare quel milione, con quale copertura finanziaria, ma Valcke avrebbe risposto: "Ci penso io a trovare quei soldi". Dovrà intervenire di nuovo il Comitato Etico? Certo, i maligni dicono che Warner, da 28 anni alla Fifa, avrebbe dossier pieni di informazioni su tutti. Stamattina Blatter ha incontrato votanti e confederazioni, anche l’Uefa. Tra poche ore farà un’attesissima conferenza. Poi si preparerà al voto di mercoledì. Al momento nessuna controindicazione. Si vota. Ma come? A scrutinio segreto (e Blatter rischia una figuraccia, molti voti "contro") o per acclamazione? E nel secondo caso qualcuno avrà il coraggio di manifestare il suo dissenso, quello che per ora si percepisce solo nei corridoi?

RABBIA DEi CLUB: IL 9+9! — In questo caos si aggiunge un altro particolare: l’insofferenza dei grandi club, stanchi di cedere gratis i giocatori alle nazionali e di accettare i calendari di Blatter. L’idea del "boss" Fifa è di modificare al Congresso elettorale gli Statuti Fifa per introdurre una nuova regola che attribuirebbe alla Fifa la possibilità di decidere la composizione dei club: sfumato infatti il 6+5, Blatter sta pensando al 9+9. Cioè, tra i 18 da schierare, 9 devono essere stati tesserati nella federazione del club prima dei 18 anni. Regola che sarebbe giudicata illegittima dalla Corte di Giustizia Ue, ma che intanto ha fatto infuriare Rummenigge e tutti i club . I quali aspettano soltanto le elezioni per poi andare allo scontro, tipo ai tempi del G14.

IL VOTO — Il Congresso Fifa comincia domani qui a Zurigo – con lo spettacolo al quale partecipa la cantante Grace Jones, così per sprecare un altro po’ di soldi – e poi prosegue il 1° giugno con discussioni, approvazione del ricco bilancio e voto. Qualcuno si opporrà? Crollerà mai su stessa questa Fifa?