Meglio Frossi di Piqué

La Kings League sta al calcio vero, come il Circo di Buffalo Bill stava all’autentica caccia al bisonte. Gerard Piqué, ideatore della Lega dei Re, ha spostato la sua furia rivoluzionaria sul gioco serio: "Non puoi spendere 100, 200 o 300 euro allo stadio per uno 0-0. Bisogna cambiare: nessun punto alle squadre che fanno 0-0. Sono certo che al 70’ si aprirebbero le partite". Sicuro, Gerard? Forse si accorderebbero preventivamente: “In caso di 0-0 all’80’, facciamoci un gol a testa e intaschiamo il punto”. No? Ma la questione è un’altra: cercare gol artificiali, a tutti i costi, è come inseguire la giovinezza col bisturi. Piace ciò che è naturale. La bellezza di un risultato sta nella sua onestà, cioè nella fedeltà ai valori espressi dal campo. Partita equilibrata, con difese dominanti? Succede: 0-0. L’assenza di gol non può diventare una colpa. Anzi, l’attesa dei gol, che non cascano a pioggia come i canestri del basket o i 15 del tennis, è uno dei segreti intimi del fascino del gioco, perché amplifica la gioia. Come in amore: non puoi innamorarti ogni 5 minuti. Ma quando t’innamori… Ci sono 0-0 più affascinanti di goleade viziate da strafalcioni tecnici. Questo intendeva Annibale Frossi, quando teorizzava lo 0-0 come risultato perfetto. Certo, serve sensibilità per coglierne la bellezza, come per la nebbia: apparentemente non si vede niente, come in uno 0-0, ma i poeti la cantano. Gerard, noi stiamo con Frossi, il Dottor Sottile, il calcio ci piace così, con i suoi nebbiosi 0-0. Tu prosegui la tua strada al circo: “Avanti, avanti”. O come canta Shakira: ”Waka, waka”.