Leeds, Premier o vendita, tutto nelle mani di Bielsa

Tre campionati inglesi (1969, 1974 e 1992), due Coppe delle Fiere (1968 e 1971), una FA Cup (1972), una Coppa di Lega (1968), due Community Shield (1969 e 1992), più le finali di Coppa dei Campioni (1975) e di Coppa delle Coppe (1973) perse contro Bayern e Milan certificano la nobiltà del Leeds United, club fondato nel 1919 e sorto sulle ceneri del Leeds City. Non solo: la città ha quasi 800 mila abitanti e tre Università, lo stadio Elland Road può accogliere 39.402 spettatori e la tifoseria è tra le più calde del Regno Unito, senza dimenticare che in passato fu tra le più turbolente del panorama hooligans e proprio in queste ore è scattata un’inchiesta per abusi razzisti da parte di un fan nella gara di martedì in casa del QPR. Ora, dopo una lunga crisi che portò il club alla caduta in League One nel 2007 e al ritorno in Championship nel 2010, i Whites (i Bianchi) stanno lottando per risalire in Premier e sono guidati da uno dei santoni del football mondiale, l’argentino Marcelo Bielsa, definito in un documentario della Bbc “l’uomo che ha cambiato la cultura del Leeds”. Un panorama roseo, appena scalfito dallo Spygate, il caso scoppiato alla vigilia del match contro il Derby County di Lampard per gli appostamenti di 007 inviati da Bielsa per raccogliere informazioni sugli avversari: la questione si è risolta con una multa di 200 mila sterline.

NUOVI PROBLEMI — Il Leeds non riesce però a liberarsi dal suo recente passato e un servizio in esclusiva pubblicato dal Daily Mail lunedì ha fatto scattare l’allarme: l’attuale proprietario del club, l’italiano Andrea Radrizzani, 44 anni, al vertice della società dal 2017 dopo essere subentrato a Massimo Cellino, potrebbe mettere in vendita la società in caso di mancata promozione. Uno scenario da dentro o fuori. Da una parte la salita in Premier, con il bonus immediato di oltre 140 milioni di euro. Dall’altra, i costi di gestione elevati del campionato di Championship potrebbero obbligare l’imprenditore di Rho a chiudere la sua avventura. Radrizzani ha definito su Twitter “rubbish”, “spazzatura”, l’articolo del Daily Mail, ma le difficoltà sembrano reali. I pagamenti dovuti a Cellino, attuale grande capo del Brescia, sono stati rinviati due volte. Non solo: per rastrellare denaro, Radrizzani avrebbe ordinato di vendere gli abbonamenti delle prossime tre stagioni.

LA MAGIA DI BIELSA — Il pallino di questa situazione è nelle mani di Bielsa. Il Leeds è terzo in classifica. Ha gli stessi punti dello Sheffield United (64), ma una peggiore differenza reti (+17 contro + 25). In testa c’è il Norwich, a quota 66. Domani, nel Friday Night, il Leeds affronterà all’Elland Road il West Bromwich Albion, quarto (60). Mancano dodici giornate alla fine del torneo e come sempre la Championship annuncia una volata spettacolare. Il Leeds si giocherà tutto. Il ritorno in Premier dopo 15 anni potrebbe assicurare stabilità, mentre restare in Championship aprirà una nuova fase di incertezza. A quel punto, Bielsa potrebbe salutare, nonostante il contratto biennale in scadenza nel 2020 e un parco giocatori rivalutato dal manager argentino. Il lavoro di Bielsa, alla prima stagione in Inghilterra e in un campionato difficile come quello della Championship, è stato eccezionale: ha portato a lottare per la promozione un gruppo reduce dal 13° posto del 2018. Ha cambiato mentalità, introducendo metodi di allenamento innovativi e stravolgendo in modo radicale la cultura del club, comprese le aree confort. La sala caminetto è il punto di incontro dei calciatori. Una rivoluzione copernicana, ma se il Leeds dovesse fallire il ritorno in Premier, anche la magia di Bielsa non potrà scongiurare nuove turbolenze.