Dalla Bulgaria a Ibiza
ecco i furbi italiani del calcio

A Plovdiv il presidente, Omella, non versa stipendi da settembre. Ma ora, se alla ripresa dopo la pausa invernale le cose non saranno a posto, il club sarà radiato. In Spagna era stato il procuratore Stinà a presentarsi sull'isola come salvatore della patria, promettendo rinforzi e pagamenti arretrati, mai arrivati: ora anche l'Ibiza Evissa rischia di sparire

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MILANO, 28 gennaio 2010 - Indovinello: trovare cos'hanno in comune Ibiza, la perla del turismo spagnolo, e Plovdiv, la seconda città per importanza della Bulgaria. Nulla, in apparenza. Ultimamente, però, in questi due posti va di moda la bancarotta calcistica; e di mezzo ci sono, in entrambi i casi, degli italiani. Che non pagano gli stipendi ai giocatori, con tutte le relative conseguenze.

Massimiliano Brizzi, centrocampista del Botev Plovdiv. Liverani

DIECI PICCOLI ITALIANI — Partiamo dal caso del Plovdiv Botev, perché qui l'italiano, oltre a non pagare, nemmeno incassa. Per la precisione "gli" italiani, dieci, tra allenatore e calciatori. Il presidente del Plovdiv, Marco Ornella, non versa gli stipendi da settembre. Così la Federcalcio bulgara ha deciso di svincolare d'ufficio tutti i membri della rosa. Compresi, appunto, i nostri connazionali, ora liberi sul mercato a parametro zero. I nomi: oltre al tecnico Enrico Piccioni, Ciro Sirignano, Marco Di Paolo, Marco D'Argenio, Emanuele Morini, Alan Carlet, Gilberto Zanoletti, Fabio Tinazzi, Massimiliano Brizzi, Luca Brignoli e Alberto Rebecca.

IN PAUSA — In soccorso del Botev, per ora, c'è il calendario. Il campionato, infatti, è fermo per la pausa invernale e riprenderà il 26 febbraio. Il club ha un mese di tempo per sistemare i suoi guai finanziari. Altrimenti sarà radiato. "E' molto probabile che il Botev sparisca dalla mappa del calcio - ha ammesso il presidente della federazione bulgara Borislav Mihaylov - e se non riuscirà ad adempiere ai suoi impegni non prenderà parte alla seconda parte del campionato".

IBIZA EIVISSA — "Abbiamo deciso di non giocare la partita di Liga Regional contro il Luchador visto che non sono stati ancora risolti i problemi economici per il pagamento dello staff, che proseguono da inizio stagione". Con questa lettera i giocatori dell'Ud Ibiza Eivissa si sono rifiutati di scendere in campo domenica scorsa, nel match valido per il campionato di quinta serie spagnola, beccandosi lo 0-3 a tavolino e tre punti di penalità. Una settimana prima fino all'ultimo si era rischiato lo sciopero, salvo ripensamento in extremis: con cinque ragazzini della Primavera titolari contro il Peña Deportiva B era finita 1-1, secondo pareggio in una stagione di sole vittorie.

stina' — Situazione paradossale: l'Ibiza Eivissa era imbattuto e resta primo nel suo girone anche se la sconfitta a tavolino e la penalizzazione hanno ridotto a una sola lunghezza il vantaggio sul Portmany. La storia dell’Eivissa all’italiana era cominciata l’estate scorsa, quando Antonio Stinà, procuratore di calciatori e vicepresidente esecutivo del club, aveva preso in mano la società, in bancarotta, con l’idea di farla crescere rapidamente. Con lui erano arrivati un manipolo di italiani, in ogni ruolo: dirigenti, tecnici e giocatori. La squadra era buona, e ha cominciato a vincere. I soldi però non sono apparsi con la stessa frequenza, con Stinà in difesa: “Il debito iniziale era molto più alto del previsto – ha dichiarato tre giorni fa a Ultima Hora, il quotidiano locale – ma non c’è da preoccuparsi. Tornerò al più presto e sistemerò tutto”. Lo aspettavano l’altro ieri, ma non si è visto. Stinà ha chiamato il ds del club e ha detto che arriverà oggi.

rischio radiazione — Nell’attesa la rosa si è ridotta a sei membri, più la Primavera. Dei nostri connazionali c’è ancora l’allenatore, Onofrio Barone, membro della ‘crazy gang’ zemaniana nel Foggia glorioso, il portiere Andrea Ivan, 37 anni spesi parando tra gli altri per Livorno, Fiorentina e Atalanta, l’attaccante Pietro Somma. Dall’Italia con Stinà sarebbero dovuti arrivare anche l’argentino Maxi Re e gli italiani Angelo Paradiso (ex Napoli e Lecce), Gianluca Lillo, Mario Ventimiglia, ma non si è visto nessuno e quelli dell’Eivissa sono stufi di ascoltare promesse non mantenute. L’idea è quella di non giocare nemmeno dimenica prossima contro la Peña Independiente, misura questa però dalle conseguenze drastiche: dovesse marcare visita anche nella prossima partita, l'Ibiza sarà cancellato in automatico dal campionato e per due anni non potrà iscriversi alla stessa categoria.