Sombrero, tripletta e una parola (sprezzante) per tutti: Ibra domina il derby di Los Angeles
Destro, testa, sinistro. Stop di petto e “sombrero” per preparare il primo gol, stacco prepotente a sovrastare il marcatore nel secondo, fucilata da fuori area per chiudere il conto. Zlatan Ibrahimovic ha tirato fuori un “hattrick”, una tripletta delle sue. E l’ha fatto nel momento pi¨´ importante, ovvero il derby tra i suoi Galaxy e il Los Angeles FC primo in classifica. Nel 3-2 al Dignity Health Park, Ibra ha messo in mostra tutto il repertorio, dimostrando di poter essere ancora dominante in Mls anche a 37 anni abbondanti. E naturalmente ha condito il tutto con qualche commento e atteggiamento dei suoi.
Atmosfera giusta
¡ªZlatan aveva gi¨¤ caricato la vigilia con dichiarazioni al vetriolo, del tipo “sono una Ferrari tra le Fiat”, “sono di gran lunga il miglior giocatore negli Usa”, “Carlos Vela ¨¨ qui a 29 anni, io alla sua et¨¤ vincevo in Europa”. Proprio il confronto con Vela, miglior marcatore del campionato, ha stimolato particolarmente Ibrahimovic, che l’ha confermato a fine partita: “? in partite come queste che salgo di livello, quando c’¨¨ lo stadio pieno e si respira questa atmosfera mi sento pi¨´ carico. I media mi hanno provato e io ho risposto cos¨¬. Qui contano i playoff, non la regular season. E io sono in modalit¨¤ playoff tutti i giorni. Vela? Non ho lavorato anni e anni per essere paragonato a uno come lui”.
Il duello
¡ªIn campo le motivazioni di Zlatan - che non ha ancora aggiunto il campionato americano a quelli vinti nelle esperienze in Olanda, Italia e Spagna - si sono viste tutte. Vela ha segnato i suoi gol numero 20 e 21 in apertura di match e nel recupero, ma in mezzo c’¨¨ stato lo show del fuoriclasse svedese, che ha toccato cos¨¬ quota 520 reti complessive in carriera. A fine match, ha pure trovato il modo di insultare un membro dello staff tecnico avversario, apostrofandolo con un “little b**ch” e intimandogli di tornare al suo posto. Zlatan non cambia mai.
Gasport
© RIPRODUZIONE RISERVATA