Nonostante la raccomandazione di Sir Alex Ferguson, che nel calcio qualcosa di certo conta e che gli ha fatto da mentore fin dall’inizio, l’ex Manchester United, Dwight Yorke, ha sempre trovato le panchine delle societ¨¤ professionistiche occupate da allenatori magari con meno esperienza di lui, ma che avevano un dettaglio che faceva la differenza ogni volta: ovvero, il colore bianco della pelle.
dopo il caso floyd
Razzismo, l'Inghilterra si interroga: "In Premier discriminati i tecnici di colore"
Da Yorke a Richards, monta la protesta. E Raheem Sterling si chiede: “Perch¨¦ a Lampard e Gerrard sono state date delle possibilit¨¤ e non ¨¨ stato lo stesso per Campbell e Ashley Cole?”
"Sir Alex Ferguson ¨¨ da sempre una figura paterna per me – ha raccontato l’ex attaccante dei Red Devils nel corso del Keys and Gray Show su beIN Sports – e quando mi sono candidato per il posto di allenatore all’Aston Villa, sono andato da lui e gli ho detto quello che avevo intenzione di fare. Lui mi ha dato alcuni consigli e, davanti a me, ha poi preso il telefono e ha chiamato i dirigenti dell’Aston Villa per raccomandarmi. Mi ha sempre detto che avrebbe garantito per me, nel caso in cui avessi avuto bisogno di una raccomandazione per allenare ed ¨¨ cos¨¬ ancora oggi, ma malgrado il suo aiuto, non riesco a fare nemmeno un colloquio".
Disparit¨¤
¡ªA far arrabbiare Yorke ¨¨ la mancanza di opportunit¨¤ per i tecnici di colore. "Ho visto molti calciatori bianchi passare direttamente ad allenare, pur avendo pochissima esperienza – ha continuato l’ex stella United – ma non abbiamo ancora visto un tecnico nero in Premier League e probabilmente non ce n’¨¨ uno nemmeno nello staff tecnico dei club. Questo ¨¨ un problema serio, che ho intenzione di combattere fino in fondo. Mi sono candidato per il posto all’Aston Villa due volte e l’unica risposta che ho ricevuto dal Ceo ¨¨ stata "mi serve esperienza", ma dove potr¨° andare a fare esperienza, se non mi viene data la possibilit¨¤?".
Dibattito aperto
¡ªUn concetto, quello del trattamento preferenziale riservato agli ex calciatori bianchi quando un club cerca un allenatore, ribadito anche da Raheem Sterling che - parlando alla trasmissione Bbc Newsnight dopo le marce di protesta Black Lives Matter organizzate nel Regno Unito in risposta all’uccisione dell’afroamericano George Floyd – ha puntato il dito contro la discriminazione presente ai massimi livelli del calcio inglese. "Il calcio ¨¨ un perfetto esempio di quello che sta succedendo – ha sottolineato la stella del Manchester City – perch¨¦ ci sono i Frank Lampard e gli Steven Gerrard e i Sol Campbell e gli Ashley Cole. Tutti e quattro hanno avuto grandi carriere e hanno giocato per la Nazionale e, al tempo stesso, hanno conseguito il patentino per allenare ai massimi livelli, ma i due a cui non sono state date le giuste opportunit¨¤ sono gli ex giocatori neri. Ci sono qualcosa come 500 calciatori in Premier League e un terzo di loro ¨¨ di colore, eppure non abbiamo rappresentanti n¨¦ nell’organizzazione n¨¦ nello staff tecnico. Penso che, grazie a queste proteste, sia giusto parlare e fare dibattiti, ma ¨¨ anche arrivato il momento di iniziare a fare qualcosa per cambiare davvero le cose".
autocensura
¡ªChi invece non si ¨¨ mai sentito libero di affrontare l’argomento razzismo nel calcio ¨¨ Micah Richards. "Ripensando alla mia carriera, ci sono state delle volte in cui non ho volutamente detto quello che pensavo – ha ammesso infatti l’ex difensore di Manchester City e Fiorentina alla BBC - perch¨¦ ho avuto paura delle possibili ripercussioni e di come sarei stato giudicato dalla gente. Se sei in uno sport dominati dai bianchi e le persone ai vertici sono prevalentemente maschi bianchi, l’ultima cosa che vuoi ¨¨ dire qualcosa di inappropriato. Spesso mi sono trovato ad agire in un determinato modo per adattarmi agli altri e non essere giudicato, venivo chiamato "bling king" (riferimento ai gioielli vistosi ostentati dai rapper, ndr) solo perch¨¦ ero nero e ricordo che una volta il mio agente mi disse che c’era una squadra interessata a me, ma che i dirigenti avevano delle perplessit¨¤ legate alla mia vita privata, cos¨¬ per due anni in allenamento sono rimasto zitto, perch¨¦ non volevo che nessuno esprimesse dei giudizi su di me".
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