Jurgen Klopp e un'amicizia senza confini
La Ą°Porte del la Chapelle ArenaĄą di Parigi ¨¨ quel gioiello di architettura ecologica dove la nostra Alice DĄŻAmato sĄŻ¨¨ presa il mondo. Allora era strapiena, meno persone invece qualche giorno fa guardavano il Badminton paralimpico categoria SL3, per atleti con disabilit¨¤ nella parte inferiore del corpo. Uno spettatore per¨° non passava inosservato. Alto e grosso, pantalone grigio, maglietta bianca, capelli biondi spettinati, barba striata di bianco, occhiali da sole, sembrava un surfista in pensione. Invece ¨¨ Jurgen Klopp. Erano poco pi¨´ di tre mesi che non compariva in giro, da quando aveva rilasciato ai canali del Liverpool la sua ultima intervista prima di salutare il mondo in Rosso: Ą°Per almeno due anni - le sue ultime parole in Red -, dal 2018 al 2020, siamo stati la miglior squadra dĄŻEuropa, ed ¨¨ stata una condizione win-win: noi vincevamo, la nostra gente vinceva. Ho sentito YouĄŻll never walk alone centinaia e centinaia di volte, e ogni volta provavo unĄŻemozione nuova, unica. Il nostro piano era fare felici quelle persone, e mi fa piacere sapere che, come i grandi Liverpool del passato, lĄŻabbiamo fattoĄą. Neanche stavolta voleva comparire, ma non poteva non presentarsi. CĄŻera un altro nobile piano da portare a termine: sostenere lĄŻamico Wojtek Czyz.?