Nel risultato, nella qualit¨¤ del gioco espresso e nelle montagne scalate per arrivare in cima a piantare la bandiera, la vittoria del Liverpool in Champions League ¨¨ stata senza dubbio la storia calcistica del 2019. Ammirato dall’impresa della squadra di Jurgen Klopp, non ho mai pensato a un giocatore che non fosse “red” come mia (prima) preferenza per il Pallone d’oro; ma ¨¨ proprio qui che cominciavano i problemi, visto che l’omogeneit¨¤ del team aveva costretto gli amici di France Football a inserire ben 7 di loro fra i 30 candidati ufficiali. Detto che Alisson aveva i titoli migliori, potendo aggiungere alla Champions la coppa America vinta col Brasile, gli organizzatori del premio mi hanno tolto dal solito imbarazzo di votare un portiere — gi¨¤ provato nel tempo con Neuer e Buffon — istituendo un giusto riconoscimento ad hoc per il quale non ho avuto tentennamenti (dietro ad Alisson ho votato Ter Stegen e Oblak).
il voto italiano
Cond¨°: "Ma io dissento, era l'anno del Liverpool e di Van Dijk"
L’unico giurato italiano spiega le motivazioni del suo voto per il premio di France Football: “Non ho mai pensato a un giocatore che non fosse ‘red’”
Per il Pallone d’oro “vero” restavano quindi sei candidati: la mia scelta ¨¨ caduta su Virgil Van Dijk perch¨¦ in un calcio sempre pi¨´ schierato con le ragioni degli attaccanti erano molti anni che non si vedeva un difensore cos¨¬ dominante. La leadership dell’olandese, il record dei dribbling sventati, la sua capacit¨¤ di difendere in campo aperto anche in inferiorit¨¤ numerica — situazione frequente per una squadra votata all’attacco come il Liverpool, che se la pu¨° permettere proprio perch¨¦ Van Dijk la protegge — persino l’abilit¨¤ realizzativa ribadita sabato con la doppietta al Brighton ne hanno fatto l’uomo dell’anno.
LEGGI ANCHE
Naturalmente il verdetto del campo ¨¨ sovrano, e quindi viva il Tottenham capace in modo rocambolesco di arrivare all’ultimo atto (bravissimo Son, lui e Hazard le esclusioni dal quintetto che mi sono costate di pi¨´). Per¨° la “mia” finale, quella che avrebbe fotografato al meglio la stagione di Champions, era Liverpool-Ajax: in ossequio a questa convinzione, dietro a Van Dijk ho piazzato un altro olandese, Frenkie De Jong, portentoso timoniere 22enne di una squadra capace di vincere dominando in casa del Real Madrid e della Juve.
Capitolo Messi e Ronaldo: a mio parere, i due “mostri” quest’anno non meritano pi¨´ di terza e quarta posizione, perch¨¦ ho poco da eccepire sul loro rendimento personale (a parte l’ultimo pallido mese di Ronaldo) ma le squadre che guidano si sono limitate a vincere da lontano i campionati nazionali. In Champions hanno deluso: la Juve di Ronaldo perch¨¦ ¨¨ uscita troppo presto rispetto alle aspettative, il Barcellona di Messi perch¨¦ ¨¨ nuovamente crollato in una notte da incubo (gli era gi¨¤ successo a Roma l’anno scorso e a Parigi due anni fa, anche se quella gara d’andata venne incredibilmente rimediata al ritorno). La vittoria in Nations League mi ha fatto propendere per Cristiano nell’assegnazione del bronzo, visto che Leo con la Seleccion ha incassato l’ennesima sconfitta. Detto questo, ribadisco la convinzione che Messi sia senza discussione il miglior giocatore del mondo, e che a fine carriera ci chiederemo se porlo oltre Maradona e Pel¨¦ nella graduatoria del pi¨´ grande di sempre. Nel suo caso il Pallone d’oro non ¨¨ mai rubato; ma il criterio principe del trofeo — prestazioni individuali e collettive nell’anno in questione — nel 2019 per me portava altrove.
Infine, il quinto posto: ci stava bene un altro uomo del Liverpool, a rimarcare la superiorit¨¤ della squadra, e trovo che stavolta sia stato Man¨¦ a fare qualcosa in pi¨´ di Salah. Senza brillare, ma ¨¨ pure arrivato secondo con il Senegal in coppa d’Africa: l’avesse vinta, chiss¨¤.
© RIPRODUZIONE RISERVATA