Il commento del vicedirettore Andrea Di Caro dopo l’eliminazione della Roma dalla Champions League. Fatale la sconfitta per 3-1 contro il Porto
Un momento della sfida di Oporto. Afp
C’¨¨ un momento per ogni cosa. Quello per criticare una formazione troppo difensiva e un atteggiamento in campo poco “europeo”: ed ¨¨ un momento durato 90 minuti. Poi c’¨¨ un momento per riprendere coraggio e apprezzare la “testa fuori dal guscio” con giocatori pi¨´ offensivi: ed ¨¨ avvenuto durante quasi tutti i tempi supplementari. Ma poi c’¨¨ anche un momento per indignarsi, senza se e senza ma, quando non ti danno a una manciata di minuti dalla fine il rigore che ti pu¨° permettere di passare ai quarti di Champions. Anche soffrendo, anche sentendosi meno belli come contro il Barcellona lo scorso anno. Ma passando un turno in cui non avresti rubato in chiesa. Perch¨¦ hai lottato, resistito, e poi magari con po’ di fortuna hai messo alle spalle i problemi che ti stanno zavorrando. E questo momento di indignarsi va sottolineato con forza e non bisogna negarcelo. Il rigore c’era. Andava dato. E ha ragione Pallotta ad infuriarsi e con lui i tifosi della Roma. Perch¨¦ un rigore in quel momento significa dentro o fuori. Intanto resto dentro, poi metto in evidenza tutti gli errori e provo a crescere.
il futuro —
E poi c’e’ un momento per le scelte da fare. Sull’allenatore se tenerlo o cambiarlo ma senza prolungare il dubbio di partita in partita. E ci sar¨¤ il momento per le rivoluzioni, per mandare via i giocatori che hanno deluso. Per dare nuove chance a chi lo merita, per portare giocatori nuovi, forti e di livello. Per capire chi sar¨¤ il nuovo ds giallorosso, se Monchi come pare andr¨¤ via. Ma soprattutto per la Roma c’¨¨ un momento ancora pi¨´ importante, adesso: ¨¨ il momento di non mollare. Perch¨¦ la Champions pu¨° ancora riprendersela sul campo in campionato. Giocando meglio di ieri, ma con il cuore e la voglia di resistere mostrata ieri.
Andrea Di Caro
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