Semifinale di ritorno: ai giallorossi non basta una gara generosa per ribaltare il 5-2. Al 9' sblocca Man¨¦, al 15' incredibile autorete di Milner, bis di Wijnaldum al 25', nella ripresa il pari di Dzeko. Nel finale doppio Nainggolan, a Di Francesco manca un rigore
Tutti in piedi e grazie Roma. Grazie lo stesso, canta il popolo giallorosso addolorato e riconoscente, davanti allo sforzo di una squadra che non ha mollato mai, nemmeno quando era stra-finita. E’ un 4-2 amaro, quello dell’Olimpico: rester¨¤ Madrid l’unica capitale europea rappresentata a Kiev il 26 maggio nella finale di Champions League, passa il Liverpool, forte della dote accumulata ad Anfield. Cade, per¨°, l’imbattibilit¨¤ dei Reds nel torneo: piccola consolazione romanista, a cui va aggiunta quella di aver finalmente fermato Salah.
ninja che guaio —
Tensione a mille al calcio d’inizio, per fortuna senza incidenti significativi prima del match. E il frastuono ¨¨ lo stesso di una finale dei 100 metri, il fischio di Skomina ¨¨ lo sparo dello starter, anche se stasera si corre all’interno della pista rossa dell’Olimpico, non sopra. Basta un destro di Florenzi per alzare i decibel: “l’unico grande amore de tanta tanta gente” spinge subito forte, come da comandamento vendittiano. A far sospirare i cuori, per¨°, ¨¨ Nainggolan dopo 9 minuti. E non nel senso buono. Follia del “Ninja”, che aziona il 3 contro 2 dei Reds con un retropassaggio sciagurato. Firmino, Man¨¦. Gol. E addio partita a scacchi, addio valutazioni a freddo sulla difesa a quattro voluta da Di Francesco, diversamente da Anfield. E’ gi¨¤ serata da assalti all’arma bianca, disperati.
Georginio Wijnaldum, 27 anni, timbra di testa il gol del momentaneo 1-2 per il Liverpool. Getty
quanti regali —
Gli uomini migliori della Roma, nel primo tempo, sono due: El Shaarawy e Milner. S¨¬, perch¨¦ il tuttofare inglese tutto fa fuorch¨¦ giocare per il Liverpool, andando al riposo con un autogol confezionato e uno sfiorato. L’1-1 che rianima la Roma, al 15’, arriva per una carambola con Lovren, dopo una sponda aerea di El Shaarawy. E ancora Milner devia un destro dello scatenato Faraone mandandolo sul palo, a Karius battuto. Il problema ¨¨ che, nel frattempo, il Liverpool ¨¨ andato sul 2-1. Perch¨¦ Dzeko, contagiato da questa strana voglia di farsi del male, serve a Wijnaldum il pi¨´ comodo degli assist per l’incornata su azione da calcio d’angolo. Errori inattesi da protagonisti di questo livello, sintomo di un eccesso di frenesia. Tenere alta l’intensit¨¤ per dare nerbo all’inseguimento si paga con massicce dosi d’imprecisione.
e i rigori? —
Ci si mette anche qualche decisione arbitrale sfavorevole ad azzoppare la rincorsa giallorossa. Nel primo tempo un lieve contatto tra Schick e Lovren salva il croato da un “mani” in area, all’inizio della ripresa Karius sarebbe da rigore su Dzeko ma l’azione ¨¨ fermata per un fuorigioco dubbio. Decisioni che pesano, perch¨¦ al minuto 52 si sveglia Dzeko, che prosegue nella striscia realizzativa in Champions: destro di El Shaarawy, Karius respinge, Edin controlla e scaraventa in rete. Boato dell’Olimpico, dentro Under per un Pellegrini poco ispirato, c’¨¨ ancora tempo per sognare, o almeno per vendere cara la pelle. E il turco, al volo, per poco non firma subito il sorpasso. Che forse arriverebbe ugualmente, se Skomina sanzionasse col penalty una clamorosa parata di Alexander-Arnold su acrobazia di El Shaarawy. Niente, la lista dei rimpianti s’allunga.
La delusione a fine partita dei calciatori della Roma e la gioia di quelli del Liverpool. Getty
riscatto radja —
Il Liverpool s’accontenta di mantenere il largo vantaggio col favore del cronometro, alleggerisce la pressione con un tentativo di Firmino (Alisson reattivo, come su Man¨¦ nel primo tempo) e gestisce il risultato, non proprio la specialit¨¤ della casa. E infatti paga, come ad Anfield. Gonalons e Antonucci sono le ultime due frecce di Di Francesco, il forcing finale ¨¨ da applausi e trova la redenzione di Nainggolan, che insacca il bolide del 3-2 con 4 minuti pi¨´ recupero da giocare. Radja far¨¤ doppietta poco dopo, calciando in porta con rabbia al 94’ un rigore che sa tanto di beffa. Peccato, Roma. Ma grazie d’averci provato, di essere caduta tante volte e rialzata sempre, perch¨¦ ¨¨ cos¨¬, solo cos¨¬ che si diventa grandi.
Stefano Cantalupi
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