Prima doppietta del bosniaco davanti all’ex compagno Neto. E Bonucci esulta: “Che grande squadra”
In questo frullatore di emozioni, infortuni, follie, pianti, rigori, proteste, altri infortuni e altri rigori, serviva ordine. Semplicemente, un po’ di ordine. Con lo stadio su di giri, la Juve cercava una mente fredda e razionale, uno capace di tenere a bada i bollori: cos¨¬, nel bel mezzo della partita pi¨´ irrazionale degli ultimi tempi, ¨¨ comparso due volte l’illuminista del centrocampo. Miralem Pjanic ieri ha fatto questo, ha scritto un inno al razionalismo bianconero. Vista l’assenza del rigorista, da poco cacciato nell’isteria collettiva; vista l’assenza del vice-rigorista in panchina, ¨¨ toccato al regista cartesiano calciare dal dischetto. Due botte simili di destro, secche e dallo stesso lato: Neto, ex compagno di tanti allenamenti a Vinovo, ¨¨ andato vicino entrambe le volte, ma alla fine ha raccolto la palla in rete.
la juve c’¨¨ —
Cos¨¬ con il bosniaco la Juve ha fatto detonare un messaggio in tutto il continente: questa squadra ¨¨ capace di resistere nella tormenta e portare a casa la barca in porto senza farsi travolgere dalle onde. Pjanic era nella cabina di comando dopo una partita di stop: contro il Sassuolo, mentre Ronaldo brindava finalmente con un paio di gol, riposava in panchina, proprio in attesa della gara di ieri. A Valencia ha poi preso il solito posto: a sinistra l’argento vivo di Matuidi, a destra prima la saggezza di Khedira e poi l’esuberanza di Emre Can. Con la prima doppietta in bianconero — tra l’altro, quella con il Valencia ¨¨ la prima trasferta di Champions con due gol su rigore per la Juve — il bosniaco ha definitivamente innalzato il suo status.questa prima annata ronaldiana, Mire ¨¨ l’innesco principale per l’arma atomica arrivata a Torino. Ieri ha lasciato il campo dopo Ronaldo, ma prima di quanto ci si potesse aspettare: al 22’ del secondo tempo al suo posto ¨¨ entrato Douglas Costa e non un altro mediano come Bentancur ad aggiungere chili e centimetri. Anche questo ¨¨ stato un segnale potente per l’anno che verr¨¤: con un uomo in meno, in una gara scivolosa, Allegri ha scelto un cambio offensivo sulla fascia. Insomma, meglio l’azzardo della conservazione
l’altro regista —
Qualche metro pi¨´ indietro rispetto a Pjanic, a Mestalla c’era un altro regista raffinato: pi¨´ emotivo del bosniaco, forse, ma altrettanto efficace nella battaglia. Leo Bonucci, si sa, ¨¨ molto pi¨´ che un difensore: per questo ha messo la museruola a Batshuay, ma ha pure distribuito la solita dose di lanci. E come sempre, ha agito da leader per tutto il campo. E poi a fine partita ha parlato con l’orgoglio che ostentava nella prima avventura bianconera: “Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, nonostante le difficolt¨¤. Abbiamo retto l’urto e portato a casa una vittoria fondamentale della stagione. Ma io devo conquistarmi tutto sul campo: questo gruppo mi ha accolto alla grande, continuiamo a essere squadra”.
Filippo Conticello
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