Nella sesta giornata del girone H di Champions League, i bianconeri escono sconfitti ma passano come primi
Paulo Dybala, attaccante della Juventus. Getty
La Juve cade su un materasso svizzero. E non c’entra nulla il valore dello Young Boys, che anzi dimostra una volta in pi¨´ di meritare di giocare la Champions League, non solo per lo straordinario pubblico dello Stade de Suisse. Il 2-1 con cui batte la Juventus va dritto nelle pagine di storia svizzera, anche se l’avventura europea per quest’anno si chiude qui. Ma la sconfitta di Berna, la seconda del girone, non mette mai a rischio il primo posto del gruppo H. Lo United va sotto al Mestalla, incassa il secondo gol in avvio di ripresa e fa dormire i bianconeri tra due guanciali. La Juventus perde una partita strana: crea almeno 6/7 palle gol nitide e dietro concede solo l’ingenuit¨¤ che provoca il rigore e il contropiede del 2-0. Quello che manca ¨¨ la continuit¨¤ nell’esprimere gioco, oltre alla mancata risposta da parte di alcuni singoli, Bernardeschi su tutti, ancora lontano dai suoi standard migliori.
A STRAPPI —
Seoane, allenatore poliglotta, sa benissimo che ¨¨ la difesa il ventre molle del suo Young Boys. Imposta una partita tutta intensit¨¤ e pressione, con Fassnacht a disturbare la costruzione della Juve e una squadra che resta sempre corta. La Juve, che dopo 23’ perde anche Cuadrado (ginocchio, dentro Alex Sandro con De Sciglio a destra) fatica a costruire, ma non appena la palla arriva vicina all’area svizzera ¨¨ pericolosa. CR7 sfiora il gol in 5 occasioni: non ¨¨ serata tra pali esterni, parate di Wolfli e un po’ di insolita imprecisione nell’ultima stoccata. Il suo girone si chiude cos¨¬ con un solo gol: bottino pi¨´ basso dal 2007/08 a oggi. E cos¨¬ la copertina, oltre che per un Paulo Dybala entrato alla grande (sinistro dell’1-2 e magnifico bis nel recupero vanificato da un fuorigioco attivo di Ronaldo), ¨¨ tutta di Ian Hoarau, centravantone in passato allenato da Ancelotti, freddo dal dischetto e magistrale nel beffare Bonucci. La Champions nei gironi ¨¨ bella anche per storie come la sua.
Jacopo Gerna
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