Niente maglie, niente stadio, ma il Brest resiste: storia di un bug nel sistema calcio
Storie di provincia: benvenuti a Brest, punta del corno della Bretagna, sul filo del fuorigioco dell'Europa, dove giocano la Champions ma di fatto non la giocano qui, e la maglia della Champions non si trova. Ed ¨¨ una maglia veramente chic, rossa a bande orizzontali, bianca ai lati e colletto pizzuto un po' retr¨°. A quattro mesi dall'inizio della massima competizione continentale, ce l'hanno i giocatori e giusto qualche migliaio di fortunati. Il magazine Sofoot ha dedicato un servizio alla faccenda, raccontando che a ogni nuova consegna lo store del club viene svuotato in dieci minuti, che i tifosi monitorano i rifornimenti, si avvertono online e organizzano addirittura pellegrinaggi a Quimper, dove ha sede la ditta che distribuisce le casacche. Un portavoce del club ammette che erano partiti con appena mille pezzi, che hanno cominciato tardi con le vendite perch¨Ś avevano bisogno che l'Uefa desse l'approvazione ufficiale, che non avevano un'annata di riferimento da parametrare - qui hanno ragione, prima di quest'anno lo zenit del club era una salvezza col dodicesimo posto - che si aspettavano una richiesta alta ma non cos¨Ź alta, che si impegnano per soddisfare tutte le richieste entro l'inizio dell'anno nuovo. Nel frattempo chi se la procura con mezzi di fortuna poi fa la fila solo per farsi mettere la patch della Champions, i falsari hanno fiutato l'affare e hanno inondato il web di copie tarocche, il serigrafista del club ha dovuto mettere un impianto di telecamere a circuito chiuso per proteggere le scorte e il cassiere si diverte a fare i conti: tra magliette normali e da coppa ne hanno vendute quasi 13.000 dall'estate a oggi, in un club dal monte ingaggi calmierato come il Brest ci esce fuori lo stipendio del centravanti.