La classifica dello scorso campionato, che Antonio Percassi ha tenuto sulla scrivania per giorni e giorni, ha cambiato posto: "Adesso ¨¨ l¨¬, appesa come un quadro. Titolo dell’opera: “La Storia”. E quel foglio di carta ¨¨ la tela di un sogno". Primo risveglio previsto: domani sera, Zagabria. Il presidente atterra in Croazia oggi, ma anche se i piedi per terra sono il suo vero mantra, in un certo senso vola ancora.
l'esordio
Percassi ci crede: "Noi all'universit¨¤, Gasperini se la giocher¨¤ con Guardiola"
Il patron dell’Atalanta si prepara al debutto in Champions: "A Zagabria sar¨¤ la notte di Gomez. Io emozionato e orgoglioso, non avrei mai pensato di essere qui"
Dieci anni fa, quando riprese il club, avrebbe mai pensato di essere in Champions, oggi?
"Mai. Pensavo, anzi sognavo, di fare dieci campionati di fila in Serie A. Per questo dico ancora, ogni anno, “Vediamo di salvarci”. Abbiamo fatto le elementari, le medie, le superiori e ora siamo arrivati all’universit¨¤. Dobbiamo entrarci in punta di piedi e imparare. Se impariamo bene, cresciamo. Intanto siamo tornati tutti a scuola: giocatori, allenatore, societ¨¤, tutti".
Ancora Zagabria, quasi trent’anni dopo la Uefa ‘90-91.
"Ero presidente anche allora: 0-0 all’andata, l¨¤ perdevamo 1-0, al pari non credevamo pi¨´. E che botte in campo".
Si temevano botte anche dal sorteggio del girone...
"Possiamo giocarcela, anche se la partita forse decisiva in Ucraina ¨¨ la pi¨´ delicata del calendario. Ma occhio: le altre sono pi¨´ preparate di noi alla Champions, dove l’esperienza fa la differenza".
L’avrebbe fatta anche poter giocare a Bergamo?
"Ci abbiamo provato, ma proprio durante la cena con la Uefa nella quale - illusi... - volevamo tentare di convincerli, abbiamo capito che era impossibile. Ed ¨¨ scattata l’idea: “E San Siro?”. “Ottima idea”. Ci avevano appena presentato una lista di requisiti lunga cos¨¬, serv¨¬ a capire definitivamente che la Champions ¨¨ un mondo a parte. A capire quanto serve strutturarsi e dunque quanto ¨¨ importante l’investimento per finire il nostro nuovo stadio".
La prima al Gewiss, 6 ottobre: quante volte ci pensa?
"Sar¨¤ un’emozione simile a quella di Reggio Emilia, la sera della Champions. Tutti vogliono andare in Curva Nord: sta venendo uno spettacolo ma vederla in foto non conta, i tifosi resteranno storditi. Per farvi capire l’attesa: Roberto Spagnolo, il direttore operativo che ormai vive allo stadio 24 ore su 24, e senza di lui saremmo ancora l¨¬ a cercare di demolire la curva, l’altro giorno ha ricevuto dalla guardia giurata notturna questo sms: “Alle ore 00.30, mio malgrado non ho potuto autorizzare l’accesso in cantiere al signor Gasperini con tre suoi ospiti".
San Siro per lei, in un’immagine
"Ci ho anche giocato, in Coppa Italia contro il Milan, settembre 1976. L’allenatore chiam¨° “Numero 9, Percassi”: io con il 9, dunque eravamo nove difensori... Il Milan attaccava a tutto spiano, sentivi il terreno vibrare: uno stadio pazzesco",
"Se penso che i 3000 biglietti per Zagabria sono stati polverizzati, per il City posso prevedere 30.000 bergamaschi e magari 10.000 spettatori neutrali: da amante del calcio, io il City me lo andrei a vedere".
L’Atalanta contro Guardiola: ci pensa?
"Oggi il calcio inglese ¨¨ il migliore al mondo e lui ha una marcia in pi¨´: come Gasperini, che contro di lui se la giocher¨¤".
Gasperini a vita, dice spesso: ma ci crede davvero?
"Io firmerei adesso. Impossibile? Non lo so, ma ogni anno ci si conosce meglio anche se qualche volta si litiga: fa parte del gioco, non ti fa mai adagiare. Come fa lui con i giocatori".
Servir¨¤, per reggere l’urto del triplo impegno.
"Anche gli squadroni pagano qualcosa nella partita prima o dopo l’impegno europeo. Bisogna essere forti di testa, ricordo sempre il discorso che feci alla squadra appena persa la finale di Coppa Italia e prima della Juve: erano tramortiti, ma man mano che parlavo gli vedevo cambiare faccia. Funzion¨°".
Suo figlio Luca mai come adesso ¨¨ stato in prima linea: voto al mercato che ha fatto?
"Oggi Luca ¨¨ il nostro dirigente pi¨´ importante. Ogni tanto chiama ancora il pap¨¤ perch¨¦ siamo una bella squadra, allenata, ma a lui do almeno fra l’8 e il 9. Stavolta ha fatto un ragionamento diverso dal solito: serve un sacrificio, teniamo tutti quelli che ci hanno portato fin qui e prendiamo 3-4 giocatori importanti".
Pi¨´ dura tenere Ilicic o Zapata?
"Abbiamo fatto subito muro: non entriamo in trattativa, ce li teniamo. Grande segnale e grande investimento, invece di pensare a monetizzare".
"Mercato chiusissimo", disse a Montecarlo. E il giorno dopo avete provato a prendere Trincao.
"Dissi una bugia, altrimenti non finiva pi¨´... Poi non ¨¨ arrivato, e Barrow semmai andr¨¤ a giocare pi¨´ avanti: vediamo come va da qui a gennaio e dove saremo. Intanto siamo in ballo e vediamo di ballare bene".
Skrtel l’ha delusa?
"Bravo ragazzo, ma era triste: lo vedevi in sofferenza perch¨¦ la moglie non voleva venire qui".
Muriel ¨¨ quasi un lusso...
"Attaccante da Champions: basta questo, no? E spero di vederlo anche a Zagabria, ma l’importante ¨¨ che il ginocchio che ci ha spaventato a Genova non abbia lesioni".
Non abbiamo ancora visto il vero Gomez: ¨¨ d’accordo?
"Lo vediamo a Zagabria, me lo sento. E comunque lui forse ci ha abituati anche troppo bene: io sono gi¨¤ molto contento di quello sta facendo".
Ma lei ha colto nella squadra segnali di rilassamento da pancia piena?
"Forse la necessit¨¤ di un po’ pi¨´ di concentrazione in alcune fasi delle prime due partite. Ma a Genova ¨¨ gi¨¤ arrivata la prova contraria".
Visto che funziona cos¨¬ bene: prossimo discorso alla squadra?
"Abbiamo concordato domani sera (stasera), alla vigilia del debutto. Ma so che stavolta non ce ne sarebbe bisogno".
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