Atalanta-Real è uno spettacolo: una bellissima Dea s'inchina alle stelle del Madrid

L’orgoglio dell’Atalanta è forte, ma il Madrid è davvero Real. Basta guardare la linea dei marcatori: Mbappé, Vinicius, Bellingham. I tre fenomeni di Ancelotti battono il collettivo di Gasperini, che esce a testa altissima da una sfida giocata alla pari e fino alla fine coi campioni d’Europa. Sconfitta solo nel risultato, che è pure la cosa che conta di più, ma che non intacca di una virgola l’entusiasmo e la spinta del popolo bergamasco.

JOSIP, GASP… KYLIAN

Il prepartita, già di per sé caldissimo, viene infuocato ancora di più nel momento in cui in campo spunta Josip Ilicic, acclamato da tutto lo stadio. Le coreografie “You’ll Never Walk Alone” nella Sud e “cavalier” Gasperini con l’Europa League in mano, “fiero condottiero che a Bergamo ha portato lustro e gloria”. Quando si inizia a fare sul serio si scatena immediatamente Mbappé: le mani di Carnesecchi evitano l’immediato vantaggio dopo 82 secondi, ma quando sta per scoccare il 10’ il francese, imbeccato da Brahim, elude De Roon e si crea lo spazio per il tiro dal limite, e il portiere deve arrendersi. Il duello si ripropone 4 minuti dopo e lo vince il portiere nerazzurro, ma è il segnale che la difesa arranca a contenere il 9, che è in una di quelle serate di grazia. Frequenti a Parigi, meno a Madrid.

reazione

La Dea non sta a guardare, ma ogni qualvolta la palla gravita nell’area di Courtois ci sono i baluardi Blancos: Tchouameni si immola per evitare che Lookman pareggi, poi Rudiger salva due volte su De Ketelaere. Segnali di fiducia, che aumenta inevitabilmente quando Mbappé, l’uomo per distacco più pericoloso, si siede a centrocampo invocando il cambio toccandosi la coscia sinistra: dentro Rodrygo, anche lui come Vinicius fresco di rientro post infortunio. L’Atalanta però è ormai padrona del campo e a sette secondi dall’intervallo trova la possibilità di sfondare dalla sinistra con Kolasinac, che col suo classico inserimento profondo arriva fin dentro l’area, dove viene atterrato da Tchouameni: rigore inevitabile che De Ketelaere trasforma, facendo esplodere i 24mila di Bergamo.

UNO-DUE-(TRE)

L’imperturbabilità madridista però è quasi disarmante e quando c’è l’occasione per fare male ecco che il Real la coglie: un rimpallo sfortunato tra Djimsiti ed Ederson porta Vinicius al più facile dei diagonali per l’1-2, poi circa 100 secondi dopo Bellingham vola in profondità e col mancino trova il palo lungo. Un minuto prima Gasperini aveva fatto entrare Samardzic: mossa che comunque si rivela azzeccata, perché è il serbo con un cambio di gioco a permettere a Lookman di disporre a piacimento di Lucas Vazquez, bucando Courtois (poco prima decisivo su Bellanova) sul primo palo. Gasp opta per Retegui, Zappacosta e Kossounou per tentare l’assalto al pari, poi anche Zaniolo nel finale. Samardzic chiama due volte Courtois alla parata, idem fa Retegui, ma anche Carnesecchi ha il suo da farsi su Rodrygo. Il tre pari non arriva, Retegui da due passi all’ultimo secondo manda clamorosamente sopra la traversa la deviazione vincente: per l’Atalanta è la prima sconfitta in Champions League, costa l’uscita dalle prime 8 posizioni, ma a gennaio contro e Sturm Graz e Barcellona c’è ancora tanto da giocarsi.