Prevenire ¨¨ meglio che curare. Questo in estrema sintesi il senso della chiamata a raccolta - non una vera e propria conta, ma quasi - delle Leghe Europee e dei club che si riuniranno domani e marted¨¬ a Madrid, prima dell'incontro di mercoled¨¬ a Nyon con l'Uefa e l'Eca. Il calcio italiano sar¨¤ rappresentato dalla quasi totalit¨¤ delle societ¨¤ di A (ma assenti guarda caso 4 top club: Juve, Inter, Milan, Roma anche se Agnelli dovrebbe essere presente come presidente Eca), pi¨´ un nutrito gruppo di serie B. L'allarme non nascosto ¨¨ che dal restyling, cambio della formula, scelta di chi parteciper¨¤, numero delle partite e calendario delle grandi competizioni internazionali (Champions League in testa), con tutto l'ampio ricasco economico che ne segue (vendita dei diritti in primis), possano beneficiare solo i soliti top club europei, pronti a dedicarsi soprattutto a un mega torneo, svuotando di interesse e di valore economico e sportivo i campionati.
IL COMMENTO
"Super Champions? Inaccettabili le riforme che uccidono i campionati"
Il vice-direttore della Gazzetta Andrea Di Caro: "La possibile rivoluzione, dal 2024, della massima competizione europea rischia di aumentare il gap tra top team e classe media e di togliere al calcio parte della sua essenza: che possano esistere miracoli sportivi"
GAP IN AUMENTO
¡ªDi fatto soffocando la classe media e medio alta, perch¨¦ il gap tra le squadre che aumenteranno i ricavi partecipando alle coppe e le altre crescer¨¤ ulteriormente rendendo senza storia lo svolgimento dei tornei nazionali. Con il risultato che partecipare alle coppe diventerebbe alla fine pi¨´ importante del vincere un campionato. Il calcio cambia in fretta: normale cercare di migliorare le competizioni europee, ma nessuna novit¨¤ pu¨° essere prevista svuotando di interesse e di competitivit¨¤ i campionati. Qualsiasi riforma non pu¨° prescindere dal tentativo di valorizzare il nostro calcio rendendolo pi¨´ competitivo ed equilibrato: attraverso una diversa ripartizione delle risorse, riforme dei campionati, nuovi impianti.
Nulla ancora ¨¨ stato ufficialmente presentato, ma tutto prosegue quasi sottobanco non tenendo conto delle esigenze di tutti e alcuni rumors sulla rivoluzione dal 2024 gi¨¤ spaventano e paiono inaccettabili (come l'ipotesi di squadre presenti di diritto). Oggi i campionati sono il piatto principale dell'offerta calcio a cui si aggiungono i turni infrasettimanali delle coppe. Se le partite internazionali crescessero in modo esponenziale, svuotando di interesse i campionati, negli anni diventerebbe naturale proporre le grandi sfide di coppa nel weekend, relegando durante la settimana le gare nazionali con ulteriore danno per chi volesse seguirle dal vivo.
CREDERE NEI MIRACOLI
¡ªTroppo spesso si dimentica che il calcio non ha solo un valore economico. In Italia non ¨¨ mai stato soltanto uno sport ma anche uno straordinario fenomeno storico e culturale, basato su rivalit¨¤ e campanili. E, in tempi di crisi, un grande ammortizzatore sociale e manifesto democratico perch¨¦ aperto alla partecipazione e ai sogni di tutti. L'immagine di una mega competizione tra pochi eletti, alla fine sempre quelli, sempre pi¨´ ricchi, e quindi sempre pi¨´ irraggiungibili nei propri campionati vissuti quasi come un noioso obbligo, toglierebbe al calcio parte della sua essenza: che possano esistere miracoli sportivi, che una squadra media possa arrivare in Champions, che Davide possa battere Golia.
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