A un passo dalla beffa simile a un sortilegio fino al dolce epilogo dal sapore di rivincita. Ovvero, come un quarto di finale di Coppa America pu¨° assumere i contorni di un film drammatico. Un film pressoch¨¦ identico per trama e copione a quello che fece venire gli incubi ai tifosi brasiliani nel 2011 e nel 2015, quando il Paraguay elimin¨° la Sele?ao ai rigori (in entrambe le circostanze ai quarti). Questa volta per¨° ¨¨ cambiato il finale, con il Brasile a celebrare successo e passaggio del turno dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e i centri dagli undici metri di Willian, Marquinhos, Coutinho e Gabriel Jesus. L’Albirroja ¨¨ riuscita a resistere a un autentico assedio dopo essere rimasta in inferiorit¨¤ numerica nell’ultima mezz’ora (rosso diretto a Balbuena), salvo arrendersi per gli errori dal dischetto di Gomez e Derlis Gonzalez, per ironia della sorta i migliori nell’arco dei precedenti 96’ in cui Tite ha fatto esordire Paquet¨¤ (dentro nei minuti finali). Adesso il Brasile attende la vincente di Argentina-Venezuela.
COPPA AMERICA
Il Brasile rompe l'incantesimo: Paraguay battuto ai rigori
Ai quarti la Sele?ao domina in superiorit¨¤ numerica per oltre mezz’ora, ma viene trascinata ai rigori come nel 2011 e 2015. Gli errori di Gomez e Gonzalez valgono la rivincita per le due eliminazioni precedenti e proiettano i padroni di casa in semifinale grazie al 4-3 finale. Un’ora in campo per Allan, nella ripresa dentro anche Alex Sandro e debutto per Paquet¨¤
VAR E ASSEDIO
¡ªPer la Sele?ao ¨¨ il secondo 0-0 casalingo nel giro di dieci giorni, cosa non accadeva dal 1989. Tuttavia, salvo un primo tempo ingessato e sonnolento segnato da una sola occasione di Firmino (3’) e dai mugugni del pubblico, non si pu¨° dire che il Brasile non ci abbia provato. Con Alex Sandro per Filipe Luis da inizio ripresa e soprattutto con un uomo in pi¨´ dal 54’, i timidi attacchi verdeoro si sono tramutati in un autentico assedio. Ad accendere improvvisamente la serata e gli animi dell’infreddolito pubblico di Porto Alegre ¨¨ stata ancora una volta la Var, che ha tramutato il rigore inizialmente assegnato a Firmino in una semplice punizione dal limite dopo ben 6’ di verifiche e proteste. Poi ¨¨ entrato in scena Fernandez, il portiere paraguaiano, protagonista di due mezzi miracoli su Arthur (70’) e su Alex Sandro (87’). Il migliore, l’unico in grado di fare breccia nella trincea paraguaiana, ¨¨ stato ancora una volta Everton: lui ha ispirato tutte le azioni pi¨´ pericolose della serata e sempre lui ha confezionato le occasioni pi¨´ ghiotte sprecate da Firmino e Gabriel Jesus.
RIVINCITA DI RIGORE
¡ªSolo un’occasione nel primo tempo per l’Albirroja, seppur gigantesca, ma Alisson ha chiuso la porta a Gonzalez per farsi ritrovare pronto un’ora dopo nel parare il primo rigore avversario calciato dall’ex milanista Gomez (messosi comunque in mostra con ben sette chiusure decisive nell’arco della serata). Quasi 20 invece i tentativi di una Sele?ao che, a un certo punto, di fronte allo strenuo catenaccio paraguaiano, ha deciso di fare a meno di Allan (in campo per un’ora con compiti esclusivamente di copertura) e di Dani Alves, ritrovandosi nell’ultima mezz’ora con ben 6 uomini offensivi, tra cui Willian e il rossonero Paquet¨¤. Probabilmente sarebbe entrato pure Richarlison se non fosse stato messo k.o. dagli orecchioni (al proposito, pare scongiurato il pericolo contagio per il resto del gruppo). Nel finale, esattamente al 90’, un violento sinistro di Willian stampatosi sul palo ha alimentato nella panchina verdeoro il sospetto di essere vittima di un sortilegio. Per sfatare il tab¨´ ci sono voluti l’intuito e la reattivit¨¤ di Alisson, che ha indirizzato il successo finale respingendo il primo rigore. Il successivo errore di Gonzalez e la freddezza dei compagni hanno completato l’opera scacciando lo spauracchio.
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