Niang ci riprova alla Samp, l'eterno ritorno di un campione di eccessi
Niang ¨¨ un boomerang: parte, ma poi torna sempre. Si ¨¨ appena accordato con la Sampdoria, siamo al quarto ritorno in Italia dopo un periodo passato altrove. Lontano dagli occhi (i nostri), mai dal cuore (il suo). Stavolta stava in Marocco, a Casablanca, dove ha passato gli ultimi sei mesi vivendo - come il ¡°Bandolero stanco¡± della canzone di Roberto Vecchioni - ¡°di tramonti e di calcolati oblii¡±. Era svincolato, troppo forte ¨¨ stato il richiamo dell'Italia. Se c¡¯¨¨ nel pianeta-calcio un giocatore ¡°Lost in translation¡±, ebbene, costui ¨¨ il dinoccolato M'Baye Hamady Niang, figlio di senegalesi, nato e cresciuto nella periferia di Parigi, per comodit¨¤ dei cronisti etichettato nel corso del tempo come ¡°bad boy¡±, con inevitabile posa da maranza, solido curriculum di smargiassate, fedina penale non immacolata e l¡¯alibi di quello che in Emilia viene definito ¡°Giandone¡±: grande e grosso, naturalmente inclinato a finire nei guai, come quella volta - cos¨¬ pare, ma la sua aneddotica ¨¨ sterminata - che in ritiro si butt¨° in piscina da un balcone: la pratica si chiama ¡°Balconing¡±, trattasi di un¡¯idiozia assai praticata da svariati individui senza senno.?