CĄŻera una volta - ed era poco tempo fa - il centravanti pi¨´ forte della Serie A. Dal fisico potente e rapido, capace di battere gli avversari su ogni sfida: correndo pi¨´ veloce, saltando pi¨´ in alto, sciogliendo le marcature fino allĄŻumiliazione, Victor Osimhen si era affermato per un coraggio infinito, cicatrizzato sulla pelle. Lo definimmo lĄŻUlisse del campionato per la ricerca di territori sconfinati, per il suo modo di destrutturare le partite cercando sfide dappertutto e per dominarle ovunque fossero. Lo Scudetto del Napoli fu il viaggio oltre le colonne dĄŻErcole che, come nel Mito, sono diventate il margine perduto della coscienza. Oggi sembra lontano quello scudetto, ma la squadra sta faticando e lavorando per tornare forte. Ed ¨¨ lontanissimo quel centravanti ormai sottratto al gioco, vittima di un distacco dalla realt¨¤ e dagli stessi sentimenti che aveva cresciuto, con una biografia che ci era parso giusto esaltare.?
a modo mio
Osimhen e la prigione d'oro, una storia guastata dai soldi in cui hanno perso tutti
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