Con Dzeko ¨¨ arrivata la giusta dose di esperienza e personalit¨¤, ma la ricostruzione dell’attacco nerazzurro va completata. Impegnata a rimodellare un reparto rimasto orfano di Lukaku, l’Inter insegue un profilo che possa garantire allo stesso tempo gol e il giusto feeling con Lautaro. Tra i principali indiziati, al momento, ci sono Joaquin Correa e Lorenzo Insigne, due attaccanti di primo piano reduci da un’estate trionfale, il primo con la maglia albiceleste, il secondo con quella azzurra. In entrambi i casi si parla di giocatori esperti, ancora integri e soprattutto “pronti all’uso”. Perch¨¦ l’argentino vanta gi¨¤ quattro stagioni e mezza in Italia tra Genova e Roma, mentre il napoletano ha alle spalle addirittura nove anni da protagonista assoluto in maglia azzurra. Ma i due rispondono a identikit differenti, che avrebbero un diverso impatto nei meccanismi di Inzaghi.
IL TEMA
Inter, Correa o Insigne per completare l'attacco. Ecco cosa cambia per Inzaghi
Dopo l'arrivo di Dzeko il club nerazzurro lavora per completare l'attacco. Il biancoceleste e l'azzurro avrebbero un impatto diverso nei meccanismi del nuovo mister
Il "figlioccio"
¡ªCorrea ha senz’altro dalla sua l’et¨¤, di tre anni inferiore rispetto all’azzurro. Ma il Tucu ¨¨ soprattutto un vecchio pupillo dell’attuale tecnico nerazzurro, che l’ha cresciuto alla Lazio nei suoi ultimi tre anni a Roma. Inzaghi lo conosce alla perfezione, sa bene cosa potrebbe apportare alla causa nerazzurra e potrebbe replicare meccanismi e dinamiche gi¨¤ collaudati in biancoceleste, dove aveva plasmato una coppia gol assortita in societ¨¤ con Immobile. Inzaghi sa che Correa ¨¨ una seconda punta atipica, dotato di grande tecnica ma spesso incostante, comunque in grado di ricoprire qualsiasi ruolo nel reparto avanzato. Il meglio, per¨°, lo d¨¤ in appoggio a una punta centrale, partendo defilato sulla sinistra per poi accentrarsi o affondare il colpo in progressione. L’argentino non ¨¨ propriamente un cecchino, lo dicono i numeri (non ¨¨ mai in doppia cifra), ma fa segnare tanto, basta chiedere a Immobile, che in coppia con lui vinse la Scarpa d’Oro nel 2020. Con Correa, l’attacco nerazzurro guadagnerebbe in centimetri e prestanza, trovando un’efficace arma nelle ripartenze. Ma obbligherebbe Lautaro a cambiare vestito, assumendo quei compiti da prima punta che fino a ieri spettavano a Lukaku. L’intesa non sarebbe un problema, i due infatti sono compagni di nazionale gi¨¤ da due anni, durante i quali hanno avuto occasione di giocare insieme in tre occasioni.
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L'azzurro
¡ªCon Insigne cambierebbe invece la configurazione dell’intero reparto. L’azzurro infatti nasce trequartista, ma ha anche dimostrato di poter vestire i panni della seconda punta o dell’attaccante esterno. Rispetto a Correa, il napoletano offrirebbe maggiori garanzie in fase di possesso palla e costruzione della manovra, oltre a portare in dote un bagaglio di gol decisamente pi¨´ cospicuo (19 quelli segnati nell’ultimo campionato, il migliore in carriera a livello realizzativo). Insigne alzerebbe ulteriormente un tasso tecnico gi¨¤ elevato, senza contare la pioggia di assist di cui potrebbe beneficiare Lautaro. Il napoletano garantirebbe una maggior dose d’imprevedibilit¨¤, ma il gioco sarebbe meno verticale rispetto a quello che potrebbe sviluppare un attacco con Correa e il Toro. Per Lautaro cambierebbe poco in termini di ruolo, perch¨¦ anche con Insigne sarebbe chiamato a fare le veci della prima punta. In ogni caso, con entrambi il ventaglio di soluzioni tattiche si arricchirebbe sensibilmente. A differenza di Correa, il napoletano non ¨¨ uno avvezzo a giocare spalle alla porta, ma pu¨° essere letale nello stretto. Sia Correa che Insigne rappresentano soluzioni di alto livello, resta solo da capire quali siano le priorit¨¤ e le intenzioni di Inzaghi in termini tattici. Tutto, ovviamente, al netto delle condizioni economiche che l’Inter pu¨° riuscire a strappare nelle trattative con Lazio e Napoli.
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