Atalanta, tutto sullo scudetto. Obiettivo sempre più chiaro, ma ora il nodo diventa il mercato

Un segnale anche le scelte di formazione a Riad: il tecnico vorrebbe una punta, il club nel caso ritiene più utile un centrocampista

La domanda ce la siamo fatta tutti, letta la formazione dell’Atalanta anti Inter: Gasperini, perché quelle scelte? Anzitutto si deve pensare che non ci sia una sola risposta, e due le ha date il tecnico. La prima: in una stagione da cinque obiettivi, quello localizzato a Riad è apparso sul percorso in un momento chiave della stagione. Con 9 gare in 36 giorni alle spalle e una serie da altre sette in 20 giorni (subito il trittico Udinese, Juve e Napoli) che daranno altre risposte importanti: in particolare sulle prospettive di vertice della Dea in campionato. E allo scudetto è ormai inevitabile pensare: come obiettivo prioritario seppur non obbligato, anche se non si dice. La seconda: fare valutazioni, in una gara di livello giocata da titolari, su giocatori in questi mesi impiegati meno dall’inizio, non significava non provare a vincere. Il tecnico aveva “scommesso”: provare a sorprendere l’Inter alla distanza con le forze fresche. E infatti l’unico rammarico di serata raccontato è stato l’aver preso gol subito prima delle sostituzioni già progettate.

il segnale

La terza risposta non sta nelle parole del Gasp, che sull’argomento giovedì sera ha tagliato netto: "Il mercato è un altro discorso". Ma una lettura delle sue scelte di formazione riconduce anche a un’altra valutazione: è stato come se il tecnico avesse voluto affidare ai 90’ contro l’Inter riflessioni e risposte relative alle necessità di rinforzi, dal suo punto di vista. Non a caso, si è capito dopo, alla vigilia il Gasp aveva fatto i nomi di Brescianini, Samardzic e Scalvini, oltre a quello di Zaniolo, poi tutti titolari: il segmento di rosa utilizzato finora con meno continuità, ma necessario per aggiungere energie e soluzioni nella seconda parte della stagione. Dunque Scalvini schierato in mediana, ovvero lì dove il tecnico lo aveva già visto mesi fa, ma anche dove la società ritiene eventualmente più necessario intervenire; gli altri tre a comporre un inedito tridente davanti, ovvero dove Gasperini ha detto che gli servirebbe un innesto. Era una formazione con domanda incorporata: quanto è pronto chi sta dietro gli “intoccabili” che denunciano - o potranno denunciare - qualche segnale di stanchezza?

le posizioni

Oggi, sull’argomento mercato, fra club e tecnico c’è una chiara, anche se non insanabile, divergenza di vedute. L’ad Luca Percassi ha scelto comunque di usare tutta la diplomazia possibile per commentare la formazione di giovedì: "Il mister ha scelto di dare spazio a chi ha giocato meno". Ma altrettanto chiaramente il giorno prima aveva parlato di "organico già completo" e di "equilibri da rispettare", ferma restando la disponibilità "a cogliere occasioni, se ce ne saranno". Ancora giorni prima Gasperini aveva spiegato di non vedere "tutta questa abbondanza nel nostro reparto offensivo".

il bivio

Diciamo che l’Atalanta in questo gennaio si troverà ad un bivio. Scelta di prospettiva: con la rosa attuale salvo stravolgimenti si arriva almeno in Champions, dunque in vista del futuro l’esigenza più stringente, a giudizio del club, non è una punta (al di là del fatto che il prospetto più intrigante, Cherki del Lione, costerebbe una cifra), ma in caso un centrale di centrocampo. Questo pensando alla possibile - inevitabile? - cessione di Ederson, all’anno in più che avrà De Roon, ad un Pasalic che non ha ancora rinnovato il contratto (ma si sta lavorando). Scelta con orizzonte più ravvicinato: tutto sullo scudetto finché sarà possibile. Ma per provarci con ancora più forza, Gasp pensa sia necessaria una punta: tornerà Scamacca (?Ma tempi e modi del suo recupero sono tutti da valutare?, ha sottolineato più volte), che però per lui è alternativo a Retegui, salvo che in momenti particolari delle partite. E non ha nascosto di non vedere Samardzic e Zaniolo come alternativi, per caratteristiche di ruolo, a De Ketelaere e Lookman. A luglio non aveva negato il suo gradimento per Nico Gonzalez, più simile ai due: non casuale che da poco abbia detto "a gennaio non sarebbe male completare ciò che non siamo riusciti a fare in estate sul mercato". Il rinforzo che arriverà, se ce ne sarà uno, spiegherà quale strada l’Atalanta avrà scelto di imboccare.